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venerdì 29 marzo 2019

CREED II E TUTTE LE ALTRE USCITE HOME-VIDEO DEL CATALOGO WARNER BROS DEL MESE DI MAGGIO!

di Matteo Marescalco

Tra le uscite home-video previste dal catalogo Warner Bros del mese di Maggio spicca Creed II. Il film rispolvera l'antica faida tra Rocky e il rivale Ivan Drago che era al centro del film del 1985 ma, questa volta, è il figlio di Drago che dovrà scontrarsi con il figlio di Apollo Creed. Tra gli impegni personali e gli allenamenti per il suo prossimo combattimento, Adonis Creed, figlio dello scomparso campione dei pesi massimi Apollo Creed, ha la boxe nel sangue e si accinge ad affrontare la più grande sfida della sua vita. Affrontare un avversario legato al passato della sua famiglia, infatti, non fa altro che rendere ancora più intenso il suo imminente incontro sul ring. Adonis e Rocky Balboa, l'ex rivale del padre, diventato suo amico, devono confrontarsi con il loro passato condiviso, chiedendosi per cosa valga la pena combattere per poi scoprire che nulla è più importante della famiglia. Il film sarà disponibile in DVD, blu-ray e 4K Ultra HD a partire dal 23 Maggio.

Sempre dalla stessa data sarà disponibile anche 10 giorni senza mamma, la nuova commedia con Fabio De Luigi nei panni di Carlo, un genitore distratto e assorbito dal lavoro. Quando la moglie va in vacanza, Carlo si trova a dover badare ai suoi tre figli. L'inferno è appena iniziato!

Infine, facciamo un passo indietro e torniamo al 9 Maggio. Quel giorno usciranno altre due commedie italiane: Attenti al gorilla, di Luca Miniero, e L'agenzia dei bugiardi, di Volfango De Biasi. Entrambi i film saranno disponibili soltanto in DVD e annoverano ottimi cast che comprendono i nomi di Frank Matano, Cristiana Capotondi, Lillo Petrolo, Francesco Scianna, Giampaolo Morelli, Massimo Ghini, Paolo Ruffini e Carla Signoris.

giovedì 28 marzo 2019

DUMBO

di Maria Concetta Fontana

Seguendo la lunga scia di live action ispirati ai classici d’animazione, un nuovo film Disney ritorna sul grande schermo. Si tratta di Dumbo, diretto in questa nuova versione dal visionario Tim Burton, regista che aveva già lavorato con la celebre casa di produzione per l’adattamento di Alice in Wonderland del 2010.
 
La trama vede protagonista una famiglia che vive in un circo, composta da due bambini, Milly e Joe, rimasti orfani di madre, e il loro padre (Colin Farrell) appena tornato dalla guerra. L’uomo, però, durante il conflitto è rimasto mutilato; così, non potendo più svolgere il suo precedente lavoro di addestratore di cavalli, si ritrova a dover ripiegare su mansioni più umili, in particolare la cura degli elefanti. Tra questi spicca un nuovo acquisto: Jumbo, un’elefantessa incinta il cui parto è molto vicino. Il proprietario del circo, Max Medici, personaggio a tratti cinico ma anche ingenuo e molto divertente (interpretato da Danny DeVito), punta sul futuro nuovo arrivato per attrarre un pubblico maggiore e risollevare così le sorti della sua attività. Ma quando finalmente nasce, il cucciolo presenta un “difetto” che lo rende inutilizzabile nello show: due enormi orecchie che non gli permettono nemmeno di muoversi agilmente. 

Saranno Milly e Joe a scoprire che quello che per molti è soltanto un handicap da nascondere, in realtà, può rivelarsi un punto di forza, rendendo Dumbo la nuova e incredibile star del circo. I due giovani protagonisti, inoltre, conoscono bene la sofferenza che si prova a restare soli e cercano di aiutare l'elefantino a ritrovare anche la sua mamma, rivenduta ad un altro acquirente a causa della sua presunta pericolosità. Così, grazie a questa straordinaria attrazione, l’attività della famiglia Medici cattura l’attenzione dell’imprenditore Vandemere (Michael Keaton) che decide di acquistare il circo di Max insieme a tutti i suoi membri per inserirlo all’interno del suo grandioso parco dei divertimenti.
Dietro questo impero luccicante, però, si nascondono sfruttamenti, che come spesso accade non riguardano soltanto gli animali, ma si uniscono ad una mancanza di scrupoli anche nei confronti delle persone coinvolte nello spettacolo, la cui sicurezza viene messa a rischio in nome del guadagno.
 
Il modo in cui è narrata la storia in questo nuovo live action è in perfetto stile Disney, un racconto che emoziona e scorre veloce, impreziosito dalle bellissime scenografie che ricostruiscono il colorato mondo circense, di cui comunque non vengono ignorate le ombre. La trama non approfondisce particolarmente i personaggi, preferendo puntare soprattutto sulla tenerezza suscitata dalle commoventi vicende di Dumbo, prima oggetto di scherno da parte del pubblico e poi separato dalla sua mamma. In particolare, si insiste sulla crudeltà dell’utilizzo di animali negli spettacoli circensi, sottolineando lo sguardo impaurito e triste dell’elefantino dagli occhi blu, il cui volto viene truccato da pagliaccio per soddisfare la voglia di divertimento degli uomini. 

A tal proposito, i vari momenti in cui il cucciolo, nonostante le sue paure, viene spinto a prendere parte allo spettacolo, suscitano molta compassione ed esprimono una chiara presa di posizione contro le sofferenze provocate agli animali, costretti a forzare la loro natura e, dunque, ad essere umiliati.
Tale aspetto malinconico si adatta maggiormente ad alcune delle atmosfere cupe di Burton, il quale, però, nel finale, liberatorio come ogni happy ending disneyano, decide di celebrare la bellezza della natura e della libertà con una scena che ricorda Il re leone, il cui live action arriverà anch’esso nelle sale proprio quest’anno.

mercoledì 27 marzo 2019

CAPTIVE STATE

di Maria Concetta Fontana

Nel 2016, Chicago viene invasa da una misteriosa razza aliena che ne prende il comando. Da allora, sono trascorsi nove anni e i potenti del Paese si sono alleati con i dominatori. Come in ogni dittatura, il controllo esercitato sulla popolazione è a livelli altissimi: ciascun abitante ha sottopelle una cimice che permette di sapere in ogni momento dove si trova. A ciò si uniscono le oceaniche manifestazioni durante le quali tutti i partecipanti, come robot, ripetono gli stessi gesti osannando il nuovo ordine. Pace, unità e armonia è lo slogan appeso sui grattacieli dal governo, il quale si vanta di aver debellato povertà e disoccupazione. Ma il prezzo per tale “sicurezza” è come sempre la libertà. A differenza, però, di altri tipi di dittature in cui a governare sono comunque membri della stessa razza umana, in questo caso la popolazione diventa suddita di un’altra specie. Così, proprio come nel suo precedente lavoro, L’alba del pianeta delle scimmie, anche in questo suo ultimo film, Captive State, il regista Rupert Wyatt mette in scena lo scontro tra due gruppi diversi.

La pellicola dapprima segue il giovane Gabriel (interpretato da Ashton Sanders, uno dei protagonisti di Moonlight), rimasto orfano durante l’invasione e da qualche anno privo anche del fratello maggiore, che si è unito al gruppo di ribelli chiamato la Fenice. Il giovane protagonista lavora in una fabbrica in cui vengono archiviati nei computer governativi i materiali presenti nelle vecchie memorie telefoniche. Nella società raccontata in Captive State, ogni mezzo tecnologico è bandito così da evitare qualsiasi tipo di contatto. In realtà, però, Gabriel conserva alcuni di questi oggetti illegali per rivenderli al mercato nero e accumulare così un po’ di soldi che gli servono per fuggire da quella prigione che è ormai diventata Chicago. I suoi piani però sono destinati ad andare in frantumi quando viene agganciato sia dal fratello maggiore Rafe che da un poliziotto, il quale sta indagando per sventare qualsiasi azione anarchica. A questo punto il giovane deve decidere se è disposto a sacrificarsi insieme ai ribelli oppure allearsi con i collaborazionisti e diventare la loro spia.

In particolare l’obiettivo della Fenice è distruggere la Sears Tower, il centro di controllo alieno che
sorveglia gli abitanti della città e allo stesso tempo impedisce loro di comunicare con l’esterno. Così, nella parte centrale della pellicola si perde di vista Gabriel per dedicarsi al racconto di questa decisiva azione di resistenza, tramite un montaggio incalzante coadiuvato dall’altrettanto adrenalinica colonna sonora. Tale cambio di prospettiva, in cui si abbandona per un po’ il giovane protagonista, ancora insicuro su come agire, insieme al finale ricco di azione, rende il tutto non perfettamente armonico e in parte confusionario.

Una delle caratteristiche dell’invasione raccontata in Captive State è che gli occupanti si vedono molto poco, anche perché abitano in una zona sotterranea dove soltanto ad alcuni esseri umani è concesso di accedere. Il fatto che la minaccia sia quasi invisibile rende tutto ancora più temibile, poiché non conoscere di persona il proprio nemico lo fa diventare ancora più difficile da combattere. Ma ciò che stupisce è come alcuni uomini, pur di continuare ad avere una parte del potere, siano disposti a sottomettere altri essere umani, in una gerarchia in cui comunque non possono essere loro al vertice. Così durante il golpe organizzato dalla Fenice per far cadere il governo invasore, viene utilizzato come arma inconsapevole proprio uno dei collaborazionisti.

Come ogni distopia, anche l’opera di Wyatt ha molti rimandi alle realtà politiche contemporanee, in particolare a quei regimi totalitari in cui nessuno può dirsi al sicuro, dato che ogni parte della propria vita è sotto controllo e chiunque può essere una spia. Non a caso il regista, che insieme alla moglie Beeney ha firmato anche la sceneggiatura, annovera tra i suoi modelli di riferimento per Captive State il cineasta francese Jean-Pierre Melville, il quale è stato membro della Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale. Proprio come in quel periodo storico anche nel film di Wyatt la popolazione si è trovata di fronte al dilemma: obbedire e mantenere un’esistenza tranquilla, come può esserla però quella di prigionieri, oppure disobbedire e rischiare tutto, anche i propri affetti più cari.

domenica 17 marzo 2019

IL PROFESSORE E IL PAZZO

di Maria Concetta Fontana

Sono stati necessari diversi decenni per compilare l’Oxford English Dictionary, il più celebre dizionario di lingua inglese, nonché il primo a comprendere parole anche di uso comune, che lo hanno reso un’opera non soltanto per eruditi. Il professore e il pazzo, pellicola in uscita il 21 marzo, racconta gli avvenimenti dietro a questa incredibile creazione.
Proprio come la storia narrata, anche le vicende relative alla produzione del film hanno richiesto parecchi anni, durante i quali il doppio premio Oscar Mel Gibson ha lottato per portare sullo schermo la storia già narrata in un libro del 1998, edito in Italia da Adelphi. A capo di questo mastodontico progetto vi fu il professor James Murray (interpretato da Gibson), che riuscì in un’operazione a dir poco ambiziosa: raccogliere e fissare su carta qualcosa in continua evoluzione come la lingua, tra l’altro un idioma come quello inglese parlato anche al di fuori dell’Europa, nelle varie colonie dell’impero britannico.

Soltanto una mente geniale come quella di Murray, aiutata da quella altrettanto brillante ma venata di follia di un ex medico americano, Minor (a cui presta il volto un altro premio Oscar, Sean Penn) rinchiuso in un carcere psichiatrico, riuscì a portare avanti la creazione di una tale opera. Quest’ultima però non derivò esclusivamente dall’immenso lavoro di due grandi personalità, ma fu il frutto del coinvolgimento di volontari anglofoni che contribuirono a raccogliere il materiale necessario a redigere l’immenso volume, tramite l’invio di schede in cui occorreva scrivere le parole comprese di citazioni e casi di utilizzo.

La trama del film alterna, dunque, il racconto della stesura travagliata del dizionario con le vite personali di questi due complessi personaggi. In particolare, Minor è una mente fragile, tormentata dai sensi di colpa e dalla follia che ne è derivata, la quale lo ha reso vittima di allucinazioni e paranoie, che, come mostrano le primissime sequenze del film, lo spingono all’omicidio di un innocente, condannandolo a un manicomio per criminali. Ma anche l’incredibile perseveranza di Murray nella creazione del dizionario lo classifica agli occhi di altri eruditi come un folle. L’uomo, tra l’altro, non possiede nessuno titolo accademico, potendo contare sulle sconfinate competenze linguistiche acquisite soltanto da autodidatta, che ne fanno un incredibile poliglotta e una mente molto curiosa. Ed è proprio questa apertura mentale e il loro essere due outsider che avvicinerà Murray a Minor, portandoli ad un sodalizio non soltanto intellettuale ma anche umano.

Talvolta il film calca la mano su particolari macabri, mostrando sangue o altri liquidi organici, denunciando così anche le vere e proprie torture, spacciate come metodi medici, che ancora alla nella metà del XIX secolo i pazienti con problemi mentali subivano. La prova attoriale di Sean Penn contribuisce ad aumentare ancora di più il pathos, ma talvolta scivola nell’overacting, a causa anche di una storia, che complice la colonna sonora in alcuni momenti, viene raccontata in maniera un po’ troppo melodrammatica. A livello visivo, Oxford, con i suoi luminosi giardini o i suoi interni eleganti stracolmi di sapere con intere pareti occupate da migliaia di volumi, si contrappone all’ambiente buio e angusto della cella del carcere psichiatrico, che però cambia un po’ volto quando a Minor viene concesso di possedere libri e materiali per disegnare.


Il regista del film, P. B. Shemran, paragona quella del professor Murray ad altre importanti storie di invenzione che hanno rivoluzionato la civiltà, come Facebook o prima ancora la connessione Internet, vicende che proprio negli ultimi anni sono state anch’esse raccontate al cinema. In realtà, in qualche modo tutte queste creazioni derivano proprio dal dizionario, vale a dire dall’idea di raccogliere in un unico oggetto, prima di carta adesso digitale, tutto il sapere finora accumulato dall’umanità. L’Oxford English Dictionary, però, per l’impiego di gente comune tra i volontari ricorda soprattutto un progetto dal basso come Wikipedia, fondato sul coinvolgimento degli stessi utenti nella sua creazione.

venerdì 15 marzo 2019

CAPTAIN MARVEL

di Matteo Marescalco

*recensione pubblicata per Point Blank: https://www.pointblank.it/node/2536

Avevamo lasciato il Marvel Cinematic Universe in pieno terremoto editoriale, con un grande villain in grado di affermarsi come il vertice gerarchico ed il baricentro di un film che schiudeva inattesi orizzonti narrativi e portava ad un punto di non ritorno. Dalla necessità di fermare il suo potere assoluto conseguiva un cliffhanger relativo all'introduzione di un nuovo personaggio: Captain Marvel. Soltanto la sua discesa in campo potrebbe porre fine ai giochi e decretare la conclusione di un universo narrativo che, da ormai 11 anni, ha un'importanza imprescindibile nel campo dell'intrattenimento. E che, da altrettanto tempo, non aveva ancora mai avuto il coraggio di sdoganare un personaggio femminile come assoluto protagonista di un proprio stand-alone, finalmente arrivato, grazie proprio a Captain Marvel, diretto dai due indie Anna Boden e Ryan Fleck.

Dopo la deflagrazione di innumerevoli schegge (il ritorno a casa di Spider-Man, il percorso psichedelico di Doctor Strange, lo scivolamento verso il demenziale di Thor: Ragnarok ed il premiato allargamento dei confini culturali e geografici di Black Panther), riunite per l'inevitabile scontro con il più tragico tra i nemici, tocca ad un'altra origin-story dal gusto poco tradizionale preparare il campo per Endgame. Captain Marvel non è soltanto la prima eroina del MCU ma è anche la più potente nella compagine degli Avengers. La chiamata risolutiva e disperata di Nick Fury poco prima della sua dissolvenza, suggeriva il suo valore strategico di arma definitiva. Kevin Feige e co. provano a ripetere l'operazione Black Panther, gettandosi nuovamente nell'agone del dibattito politico e culturale americano. Il film di Boden e Fleck, infatti, come nella tradizione dei migliori blockbuster, è un enorme contenitore che, al suo interno, contiene particelle in grado di andare verso le più disparate delle direzioni e di prestarsi a diversi percorsi di lettura.

sabato 9 marzo 2019

TATATU: COME GUADAGNARE GUARDANDO FILM E SERIE-TV!

di Maria Concetta Fontana

Lo scorso 6 marzo agli Studios di via Tiburtina, a Roma, si è tenuta la presentazione di una nuova e innovativa piattaforma di video on demand: TaTaTu.

Si tratta della prima sharing economy del free time, in grado di offrire più di 500 contenuti tra film, serie tv, musica, sport e game e, allo stesso tempo, di far guadagnare i propri utenti per il tempo trascorso davanti allo schermo. Per ogni secondo di visione, infatti, gli spettatori verranno pagati tramite token TaTaTu, una forma di criptovaluta che potrà essere utilizzata in vari e-commerce gestiti da Triboo. Così la visione di contenuti per piacere personale, che solitamente avviene tramite abbonamenti a pagamento, non soltanto avverrà gratuitamente ma permetterà anche di fare acquisti on line.

Presente all’evento uno dei volti più iconici dei film di Quentin Tarantino, Michael Madsen, che ha mostrato il suo appoggio e la sua fiducia nei confronti del giovane produttore nonché CEO di TaTaTu, Andrea Iervolino. Quest’ultimo, che, soltanto tredicenne, aveva già dato vita al suo primo business tecnologico, ha raccontato che un paio di anni fa ha iniziato a ragionare sul fatto che la gente condividesse contenuti sui social pensando di usufruire di un servizio gratuito. In realtà, però, sono proprio gli user che riempiono di prodotti quelle piattaforme, e per farlo non ricevono alcun compenso. Da ciò nasce l’idea di condividere i soldi derivati dalle pubblicità anche con chi, utilizzando le piattaforme social, dà loro quel valore che altrimenti non avrebbero, e così ha creato TaTaTu.

Il servizio è al momento disponibile su Apple Store e Android con una library che conta più di 5000 ore di contenuti. Al party serale, inoltre, si è unito anche l’attore Antonio Banderas che, per il suo ultimo film, Lamborghini, di prossima uscita nelle sale, è stato pagato proprio in token TaTaTu.

PRONTI A SFODERARE LA BACCHETTA? ANIMALI FANTASTICI-I CRIMINI DI GRINDELWALD SARA' DISPONIBILE IN HOME-VIDEO A PARTIRE DAL 14 MARZO!

di Matteo Marescalco

Per i nati nel corso degli anni Novanta, la saga nata dalla mente di J.K. Rowling è stata l'equivalente letterario dell'impasto di generi creato da George Lucas e destinato a cambiare per sempre la storia del cinema americano e l'immaginario delle platee. Harry Potter è l'anno zero dell'immaginario collettivo contemporaneo. Dal 1997 in poi, c'è un prima e un dopo Harry Potter (e un film come Boyhood lo dimostra ampiamente). I bambini che, circa due decenni fa, si accingevano a leggere e ad immaginare le avventure di Harry, Ron ed Hermione e a fare i conti con paure e sentimenti, sono i trentenni di oggi a cui è principalmente rivolta la nuova pentalogia di Animali Fantastici, prequel e spin-off giunto al suo secondo episodio. 

Animali Fantastici-I crimini di Grindelwald è uscito al cinema a Novembre 2018 e, a partire dal 14 Marzo, sarà distribuito in home-video da Warner Bros Home Entertainment in differenti e meravigliose edizioni: il film, infatti, arriverà in edizione Lenticular con Digibook, in 4K Ultra HD, in blu-ray, steelbook blu-ray con magnete lenticolare rimovibile e in DVD. Grazie a Warner, abbiamo avuto l'occasione di dare uno sguardo in anteprima all'edizione in blu-ray, straordinaria per contenuti speciali e per qualità video ed audio. Scendiamo nei dettagli!

A tornare in cabina di regia è David Yates, il regista dietro gli ultimi 4 capitoli della saga di Harry Potter ed alla guida del primo episodio di questo nuovo Wizarding World. In quest'episodio di transizione, tutto inizia con una fuga: Gellert Grindelwald, il mago oscuro più potente di tutti i tempi prima dell'arrivo di Lord Voldemort, riesce ad evadere di prigione. Il suo obiettivo è quello di radunare seguaci e di lanciarsi sulle tracce di Credence, l'Obscuriale protagonista del film precedente. In seguito alla fuga di Grindelwald, Albus Silente chiama a rapporto Newt Scamander e lo incarica di cercare il ragazzo che avrà un ruolo fondamentale per la sconfitta del mago oscuro. 

L'episodio di transizione funziona grazie al cambio di location (dalla tiepida New York, teatro di amori impossibili, ci si sposta alla fredda e buia Parigi, dove l'ombra della Seconda Guerra Mondiale si fa sempre più incombente). Tra decine di riferimenti che costruiscono una complessa narrazione reticolare, il racconto procede e dissemina indizi ed omaggi in grado di essere colti solo dai fan più accaniti del mondo creato dalla Rowling.

Snoccioliamo, adesso, un paio di interessanti informazioni tecniche relative all'edizione home-video. Animali Fantastici-I crimini di Grindelwald, infatti, è il primo film in home-video con traccia audio italiana in Dolby Atmos, remixata specificamente per l'home theater in modo da veicolare il suono in ogni punto dell'ambiente, anche in alto. Per usufruire della tecnologia Dolby Atmos a casa, sono necessari un ricevitore AV compatibile con Dolby Atmos ed ulteriori speaker o una soundbar compatibile. Il Dolby Vision HDR del disco in 4K Ultra HD, poi, espande nettamente la gamma di colori e di contrasti disponibili ed ottimizza l'immagine per ogni schermo, fotogramma per fotogramma. 

L'edizione in Blu-ray presenta, come Contenuti Speciali, le Scene eliminate ed un'interessante Esplorazione del magico mondo creato da J.K. Rowling che schiude tutti i sorprendenti segreti che si celano dietro i momenti più importanti del film! Che aspettate? Siete pronti a portare una ventata di magia a casa vostra? 

Scheda tecnica
Supporto: Blu-ray
Titolo: Animali Fantastici-I crimini di Grindelwald
Durata: 2h 13minuti
Genere: Fantastico
Produzione: Regno Unito, USA 2018
Regia: David Yates
Sceneggiatura: J.K. Rowling
Cast: Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller, Zoe Kravitz, Jude Law, Johnny Depp
Distribuzione: Warner Bros Home Entertainment
Data di uscita: 14/03/2019
Formato video: 1080p High Definition 16x9 2,4:1
Audio: DTS-HD Master Audio Italiano 5.1, Dolby Digital Inglese 5.1, Spagnolo 5.1, Slovacco 5.1, Russo 5.1, Ceco 5.1, Dolby Atmos-TrueHD Inglese
Sottotitoli: Danese, Estone, Finlandese, Greco, Islandese, Lettone, Lituano, Norvegese, Russo, Svedese, Spagnolo, Slovacco, Ceco, Italiano, Inglese
Contenuti Speciali: Esplora il magico mondo creato da J.K. Rowling, Scene eliminate

LEONARDO PIERACCIONI TORNA CON SE SON ROSE CHE, A PARTIRE DAL 14 MARZO, SARA' DISTRIBUITO IN DVD DA WARNER BROS!

di Matteo Marescalco

Il toscanaccio per eccellenza del cinema italiano torna con il suo tredicesimo film da regista. Con Se son rose, infatti, Leonardo Pieraccioni si situa ancora dietro e davanti alla macchina da presa per raccontare una delle sue solite storie. 

Leonardo Giustini è un giornalista che si occupa di tecnologia e innovazione per il web. Sua figlia, stanca di vedere il padre campione di una inarrestabile rincorsa al disimpegno, decide di mandare un messaggio a tutte le sue ex fidanzate. E, come zombie usciti dalle tombe dell'amore, alcune incredibilmente rispondono all'accorato appello e quella che era nata come l'innocua provocazione di un'adolescente si trasforma in una macchina del tempo. Per Leonardo, barricato nel fortino delle sue pigre certezze tra divano, involtini primavera e computer, sarà un emozionante e divertente viaggio nel passato e nel presente. 

Grazie a Warner Bros Home Entertainment, dopo essere uscito al cinema a fine 2018, Se son rose arriverà in DVD a partire dal 14 Marzo. Abbiamo avuto l'occasione di dare uno sguardo all'edizione in anteprima! Come al solito per le edizioni italiane di Warner, il Menù Principale è ben fatto e particolarmente intuitivo ed offre la possibilità di scegliere tra il Film, la scelta dei Sottotitoli, la Selezione delle Scene e i Contenuti Speciali

Gli approfondimenti comprendono il Trailer ufficiale del film, le Papere ed il Backstage. Partiamo da quest'ultimo, il migliore contenuto tra i tre. Ben 15 minuti, infatti, sono dedicati alla realizzazione del film ed offrono l'occasione di ascoltare le voci delle principali interpreti di Se son rose. Lo spettatore potrà dare uno sguardo al dietro le quinte e capire come funziona, in breve, un set cinematografico. Poi, le Papere puntano tutto sul divertimento provocato dagli errori sul set. Insomma, Se son rose è il film consigliato per gli eterni Peter Pan che vogliono trascorrere una serata sotto il segno del disimpegno e della risata.

Scheda tecnica
Supporto: DVD
Titolo: Se son rose
Durata: 1h 26minuti
Genere: Commedia
Produzione: Italia 2018
Regia: Leonardo Pieraccioni
Sceneggiatura: Leonardo Pieraccioni, Filippo Bologna
Cast: Leonardo Pieraccioni, Michela Andreozzi, Elena Cucci, Caterina Murino, Claudia Pandolfi, Gabriella Pession, Antonia Truppo, Nunzia Schiano
Distribuzione: Warner Bros Home Entertainment
Data di uscita: 14/03/2019
Formato video: 16:9 2.40:1
Audio: 5.1 Dolby Digital Italiano
Sottotitoli: Italiano
Contenuti Speciali: Trailer, Backstage, Papere

giovedì 7 marzo 2019

CAPTAIN MARVEL

di Maria Concetta Fontana

Sono trascorsi più di dieci anni da Iron Man, il primo cinecomic tratto dall’universo fumettistico della Marvel. Da allora sono stati prodotti venti film, ma, soltanto durante lo scorso anno, è uscita nelle sale cinematografiche una pellicola con un cast composto principalmente da attori di colore, il Black Panther che ai recenti Oscar si è aggiudicato ben tre statuette. Adesso, a due giorni dall’8 marzo, arriva finalmente anche il primo film con una protagonista femminile: Captain Marvel. A darle il volto è Brie Larson (miglior attrice protagonista agli Academy Awards 2016) accompagnata da altri nomi importanti come Jude Law e Samuel L. Jackson. Quest’ultimo, in particolare, ringiovanito di parecchi anni grazie alle sofisticate tecniche digitali di de-aging. Inoltre, proprio come in Wonder Woman della DC, non soltanto il personaggio principale ma anche la regia è in parte in mano a una donna, dal momento che la pellicola è stata co-diretta da Anna Boden, autrice pure della sceneggiatura.

Ma, prima di essere Captain Marvel, la protagonista è Carol Danvers, una giovane che ormai da qualche anno vive insieme ai Kree, razza di nobili guerrieri che dopo un grave incidente l’hanno guarita e le hanno donato incredibili superpoteri. Sebbene sia passato molto tempo da quel giorno, le notti di Danvers continuano ad essere disturbate dai flashback che le riportano alle mente immagini che non riesce a spiegarsi, a causa della perdita di memoria. Le cose sono destinate a cambiare durante la missione che vedrà i Kree scontrarsi con gli Skrull, esseri mutaforma che minacciano la pace. Infatti, in seguito alla battaglia la protagonista si ritroverà nel pianeta C-53, che altro non è che la Terra, un luogo importante dove incontrerà il capitano Fury e comincerà a fare chiarezza sul proprio passato e quindi sulla sua identità.

Per quanto già nella prima sequenza del film sia da subito messa in mostra la forza di Vers, la giovane non è sempre stata così, non essendo una supereroina per nascita ma avendo dovuto lottare per diventare tale, superando difficoltà e pregiudizi. Il suo sogno era quello di volare e, grazie alla caparbietà e all'atteggiamento strafottente, ben espresso dallo sguardo fiero, è riuscita ad ottenere ciò che voleva, rialzandosi dopo ogni caduta. Ed è proprio questo che la rende una vera guerriera, non i poteri straordinari che ha ricevuto in dono ma la forza di volontà che possedeva prima. L'origin story di questa supereroina viene costruita attraverso un assembramento di pezzi: da una parte, una serie di flashback confusi sul suo passato e, dall’altra, ciò che si scopre man mano che si procede con la narrazione nel presente. In particolare, l’ambientazione è degli anni ’90 come evidenziano i riferimenti musicali, visivi e la lentezza della connessione internet, nonché la presenza degli iconici Blockbuster, allora negli anni d’oro, in cui Vers precipita.

La caratterizzazione di Captain Marvel è in linea con quella dei restanti personaggi dell’universo nato da Stan Lee (omaggiato nell’intro con un logo Marvel interamente dedicato a lui): una supereroina dotata di poteri incredibili che deve imparare ad utilizzarli ma soprattutto che deve scoprire chi è realmente. Immancabile anche il classico humor che mescola il lato ironico alla spavalderia dei protagonisti e che si realizza in particolare tramite i siparietti comici tra Fury e Vers, a cui si unisce una dolcissima e misteriosa gatta.

In generale, Captain Marvel è una pellicola che punta molto sull’azione, con battaglie interessanti a
 livello visivo grazie anche alle ambientazioni nello spazio, ma che non coinvolge particolarmente per la sua trama. Infatti sono poco indagati i legami emotivi tra i vari personaggi, che sembrano semplicemente un contorno. Così Vers resta un’eroina sicuramente da ammirare, utile alle bambine e alle ragazzine che finalmente potranno immedesimarsi in una protagonista femminile della Marvel, ma che appare un po’ fredda, forse troppo perfetta, e a cui per tale ragione non ci si affeziona molto.

lunedì 4 marzo 2019

SARANNO TANTISSIME LE USCITE HOME-VIDEO TARGATE KOCH MEDIA PREVISTE PER APRILE! DIAMO UNO SGUARDO AL CATALOGO!

di Matteo Marescalco

Sono tante le novità che vedranno la luce nel catalogo home-video Koch Media del mese di Aprile. 

Iniziamo subito in quinta con l'uscita di Ride. Il film diretto da Jacopo Rondinelli e sceneggiato da Fabio Resinaro e Fabio Guaglione sarà disponibile presso store fisici e digitali a partire dal 4 Aprile. Max e Kyle sono due riders acrobatici. Quando ricevono l'invito a partecipare a una misteriosa gara di downhill con in palio 250.000$, accettano senza esitazione, per poi scoprire quando è ormai troppo tardi che dovranno affrontare una corsa estrema per la loro sopravvivenza. Le edizioni in DVD e in blu-ray comprendono uno speciale booklet e due card da collezione. Numerosissimi, infine, saranno i contenuti speciali dell'edizione in blu-ray.

Dalla stessa data, saranno disponibili anche due perle targate Midnight Factory. La casa delle bambole-Ghostland sarà disponibile in ben tre edizioni differenti: DVD 2 dischi, blu-ray 2 dischi e la ultra-limited steelbook blu-ray 2 dischi. Il film del regista cult Pascal Laugier racconta la vicenda di Pauline e delle sue figlie adolescenti. La famiglia riceve in eredità una vecchia villa ricca di cimeli e bambole antiche che rendono l'atmosfera inquietante e tetra. Durante la notte, due intrusi penetrano nella casa e prendono in ostaggio le due bambine. Pauline lotta disperatamente per la loro vita e riesce ad avere la meglio sugli assalitori ma il trauma di quella notte segnerà per sempre il loro destino. 

Direttamente dalla famiglia Midnight Classics, dal 4 Aprile arriverà in vendita anche la serie completa di Phantasm. Diretta e scritta da Don Coscarelli, la pentalogia horror ha donato all'immaginario il personaggio di Tall Man, il becchino sadico e dalla forza sovrumana interpretato dal leggendario Angus Scrimm. Il cofanetto sarà disponibile in DVD e in blu-ray e comprenderà ben 6 dischi con oltre 5 ore di extra e un booklet da collezione di ben 24 pagine. Della stessa collana, abbiamo avuto l'occasione di recensire l'edizione in 4K Ultra HD e in blu-ray di Non aprite quella porta. Viste le premesse, anche quest'edizione di Phantasm non può che essere eccellente. 

A partire dal 18 Aprile, anche l'etichetta BBC Earth metterà in vendita diverse novità. The Blue Planet, Planet Earth e Planet Earth 1+2 saranno pronti ad entrare a far parte delle vostre collezioni. I documentari BBC sono dei viaggi emozionanti in un mondo di sconfinata bellezza per scoprire nuove specie e visitare habitat mai ripresi in precedenza. Le riprese trasportano gli amanti della natura dalle cime della catena himalayana alle profondità dell'oceano. Tutti e tre i prodotti saranno disponibili in DVD e in blu-ray.

Tre prodotti di eccezione andranno ad arricchire anche il catalogo di Anime Factory, tutti a partire dal 4 Aprile! Scopriamo insieme di quali si tratta! Jeeg Robot d'Acciaio Vol. II sarà in vendita in un cofanetto DVD da 6 dischi e in uno blu-ray da 3 dischi con booklet a colori da 32 pagine. Ad accompagnarlo saranno Ken il Guerriero Serie 2 Vol. I, che sarà disponibile in un boxset da 5 dischi corredati dal booklet con disegni esclusivi e bozzetti preparatori, e Ninja Scroll, anime adrenalinico e violento animato da Madhouse. Un carico d'oro maledetto, una notte di tradimenti e un misterioso complotto. Ad essere coinvolto nella vicenda è un gruppo composto dal vagabondo Jubee Kibagami, dalla fiera ninja Kagero e dall'ambiguo Dakuan. 

Infine, dal 18 Aprile e su concessione di Lucky Red, Koch Media distribuirà anche Michelangelo Infinito, un viaggio unico e sorprendente attraverso la vita e le opere di un genio assoluto dell'arte universale. Il film traccia un ritratto di forte impatto emotivo e visivo dell'uomo e dell'artista. Il documentario sarà disponibile in DVD 1 disco e in blu-ray + 4K Ultra HD 2 dischi. 

COCAINE-LA VERA STORIA DI WHITE BOY RICK

di Maria Concetta Fontana


Negli anni ‘80, a Detroit, essere in possesso di più di 650 grammi di stupefacenti comportava l’ergastolo senza possibilità di condizionale. Non importava che lo spacciatore fosse poco più che un ragazzino e nemmeno che avesse cominciato collaborando con l’FBI, spinto ad entrare nelle gang come infiltrato e dietro minaccia.
Cocaine-La vera storia di white boy Rick è un pugno allo stomaco.  Si tratta di un film che, essendo ispirato a fatti reali e potendo contare su ottime interpretazioni, coinvolge e allo stesso tempo lascia molta angoscia. La pellicola si apre all’interno di una fiera in cui Rick (il giovane e promettente Richie Merritt) e il padre (Matthew McConaughey) sono andati a fare acquisti in quella che a Detroit appare come una normale domenica in famiglia, trascorsa a scegliere quali armi comprare per modificarle e poi rivenderle. Così, se all’inizio di alcuni film americani viene mostrato il suggestivo skyline di qualche metropoli, in Cocaine una delle prime inquadrature evidenzia fin da subito il degrado dell’ambiente dove i protagonisti vivono.

La storia in cui si è immersi è quella di un ragazzino di quattordici anni che viene agganciato dall’FBI per infiltrarsi nei gruppi di spacciatori afroamericani e smascherare quella complessa organizzazione criminale che si contendeva il potere. E, nella città con il più alto tasso di popolazione nera degli USA, un adolescente con la pelle bianca non passava di certo inosservato. Proprio da ciò deriva il suo soprannome: white boy Rick. Siamo negli anni ’80, periodo di mode discutibili e Skate and roll, locale in cui è ambientata una scena dove tra colori fluo, capelli cotonati e disco music sembra che la macchina da presa diretta da Yann Damange si muova allo stesso ritmo dei personaggi in pattini a rotelle sulla pista da ballo. 

Quella di Rick è una famiglia a pezzi: la madre ha abbandonato i propri cari, mentre Dawn, la sorella maggiore a cui il ragazzo è molto legato, ha problemi di dipendenza e per un po’ si trasferisce dal fidanzato/spacciatore, che però la picchia. Il padre invece appare come un uomo illuso, deciso a non abbandonare quella città in cui ha sempre vissuto e convinto di racimolare un po’ di denaro per poter finalmente aprire una videoteca, cercando nel frattempo di tenere unito ciò che resta del proprio nucleo familiare. Da parte sua, il protagonista, a soli quattordici anni, con il volto quasi completamente imberbe se non fosse per un accenno di baffetti, ha già abbandonato la scuola e quando gli si presenta l’occasione di guadagnare bene, dopo qualche titubanza, accetta la proposta con l’ingenuità di un adolescente di un quartiere difficile che pensa di riuscire a cavarsela senza grossi problemi.

Il suo personaggio non può che suscitare tenerezza, in particolare nei momenti in cui alterna il linguaggio volgare, la sua attività di criminale, con i pacchetti di droga che passano di mano in mano, e le manifestazioni d’affetto per la sorella, che mostrano come in fin dei conti resti pur sempre un bambino, costretto a crescere troppo in fretta. Così se in una scena lo si vede seduto accanto a Dawn con un enorme peluche che ha trovato per strada e le ha preso come regalo, nella scena dopo è con un arma in pugno mentre spara all’uomo che gli ha appena rubato la macchina. A tal proposito in uno scambio di battute con la sorella, il protagonista afferma con una naturalezza disarmante: «Era bello, vero? Quando eravamo bambini, per un po’», e lei stupita da queste parole gli risponde: «Tu sei ancora un bambino, Rick». Una considerazione che lascia molta amarezza, ma provoca anche rabbia per l’ingiustizia della situazione in cui questo adolescente si trova a vivere. Ciò non significa che il protagonista sia esente da colpe. Eppure non si riesce a non provare compassione per lui e la sua vita bruciata a soli 17 anni. Perché se è vero che ognuno può impegnarsi per cercare di cambiare il proprio destino, diventa molto più difficile farlo quando l’ambiente degradato che ti circonda è l’unico che hai mai conosciuto. Inoltre, dal film emerge un’immagine del sistema giudiziario americano particolarmente cinica, in cui il governo federale inizialmente ricatta un quattordicenne per ottenere il suo aiuto e dopo averlo usato, quando è lui ad aver bisogno, si disinteressa della sua situazione, non impegnandosi veramente a tirarlo fuori dal grave guaio in cui si è cacciato.

Particolarmente toccanti sono le ultime scene in cui Rick viene arrestato e poi condannato. Preso da una sorta di apatia, lo si vede piangere soltanto per pochi momenti, ma anche in queste occasioni la sua reazione appare fin troppo composta. Non si lascia andare alla disperazione che ci si aspetterebbe da un adolescente a cui viene detto che trascorrerà il resto della propria vita in prigione. Forse ciò è dovuto proprio al fatto che questo ragazzino cresciuto a Detroit non ha mai nutrito grandi speranze per se stesso, si è goduto la vita tra spaccio, donne e soldi finché è durata, bruciando subito tutte le tappe, ma consapevole di un futuro segnato fin dall’inizio. Non a caso per sdrammatizzare nei momenti difficili una battuta che scambia con la sorella è: «Meno male che non hai perso la bellezza… perché non l’hai mai avuta».

Così alla fine del film al diciassettenne Rick vengono trovati 8 chili di cocaina, il doppio del peso che aveva quando era nato, un tempo ormai lontano in cui il padre poteva ancora immaginare per lui un’esistenza migliore della sua.

venerdì 1 marzo 2019

ESCAPE ROOM

di Maria Concetta Fontana

Quattro uomini e due donne con storie molto diverse alle spalle vengono invitati a prendere parte gratuitamente a un gioco che si rivelerà molto più immersivo del previsto. Viene loro recapitato un misterioso cubo, che, una volta riuscito a capirne il meccanismo, si apre facendo fuoriuscire un allettante invito per una nuova esclusiva escape room. Su uno di questi biglietti è scritto “a chance to escape”. La situazione, dunque, si presenta come un modo per fuggire, anche soltanto per un pomeriggio, alla monotonia della vita quotidiana e, in caso di vittoria, guadagnare 10 mila dollari.

Inizia così Escape Room, il nuovo film di Adam Robitel, basato su uno dei giochi più in voga negli ultimi tempi, appunto quello che dà il titolo alla pellicola. Nate circa dieci anni fa dall’idea di un giapponese, queste stanze puntano a coinvolgere i propri partecipanti rendendoli protagonisti di un thriller di cui devono risolvere indovinelli ed enigmi, cercando di carpire tutti gli indizi per potere uscire prima dello scadere del tempo. Nel gennaio scorso in Polonia è scoppiato un incendio proprio in una di queste escape room, tragico evento in cui hanno perso la vita alcune adolescenti e che ha causato lo slittamento dell’uscita in sala del film, prevista in Italia il prossimo 14 marzo.

Il gioco a cui si assiste nel lungometraggio, però, non ha nulla di finto poiché ad essere in pericolo
sono le vite vere dei partecipanti. Apparentemente i membri scelti per far parte di questo gruppo di giocatori non hanno nulla in comune, c’è l’outsider con problemi di alcool, la cervellona timida, l’uomo d’affari cinico e sbruffone, il nerd, la veterana di guerra e infine un uomo di mezza età che vuole racimolare un po’ di denaro. Eppure, ben presto, si scopre che qualcosa li accomuna tutti: essere usciti vivi da gravi incidenti, in cui sono stati gli unici superstiti. Si tratta allora di capire adesso chi sarà colui che sopravvivrà di nuovo, il fortunato tra i fortunati.


Il gioco fin da subito appare troppo realistico e soprattutto senza nessuna possibilità di abbandonarlo, se non risolvendo gli enigmi che di volta in volta verranno presentati. Si comincia con una camera che si trasforma in un gigantesco forno per poi passare a temperature decisamente più basse con uno spazio aperto in un lago ghiacciato, una sala da gioco capovolta il cui pavimento pian piano crolla e alcune stanze d’ospedale in cui si rischia l’avvelenamento. Ognuno degli ambienti rinvia al trauma vissuto da uno dei protagonisti, ad indicare come chi ha organizzato questo complesso e macabro gioco conosca bene le loro storie. C’è un Grande Fratello che li controlla, divertendosi sadicamente a vedere come riescono a superare le prove e scoprire chi sarà il vincitore, nonché l’unico rimasto in vita. Ciò metterà i partecipanti di fronte ai fantasmi del proprio passato, le paure e il senso di colpa che ne sono derivati e che si portano ancora addosso.

Proprio come nel celebre film degli anni ’90, Jumanji, il gioco diventa realtà. Una realtà molto pericolosa perché una volta dentro non si può più uscirne, se non finendo di giocare. Ma soprattutto in caso di perdita non si torna in vita. La claustrofobica sequenza iniziale del film si apre con un flashforward per cui lo spettatore sa già chi sarà il superstite tra i sei personaggi iniziali, tocca scoprire se alla fine almeno lui ce la farà a sopravvivere.

In generale Escape room è un discreto film d’intrattenimento che unisce la costruzione tipica del thriller a qualche tinta horror. I personaggi e i loro background sono semplicemente abbozzati ma il film riesce comunque ad intrigare lo spettatore, curioso di capire non soltanto in che modo i giocatori riusciranno ad uscire da quelle stanze letali ma soprattutto di scoprire chi si nasconde dietro questa enorme messa in scena. Inoltre, il finale aperto con cliffhanger presagisce una continuazione della storia, già confermata dalla realizzazione del sequel, il cui rilascio è previsto per il 2020.

SPIDER-MAN: UN NUOVO UNIVERSO E BUMBLEBEE SONO I FIORI ALL'OCCHIELLO DEL CATALOGO HOME-VIDEO UNIVERSAL DEL MESE DI APRILE!

di Matteo Marescalco

Poche ma decisamente interessanti le uscite previste dal catalogo home-video Universal del mese di Aprile. Sono diverse, infatti, le novità ed i recuperi che faranno venire l'acquolina in bocca ad ogni cinefilo. 

Iniziamo dal film che ha recentemente vinto il Premio Oscar al Miglior Film d'Animazione dell'anno. Ovviamente, ci riferiamo a Spider-Man: Un nuovo universo, che ha conquistato la critica ed il pubblico di tutto il mondo per lo stile fortemente innovativo dell'animazione. In una realtà alternativa, Spider-Man è morto e a prendere il suo posto è stato lo studente Miles Morales. Un giorno, per colpa di un esperimento di Kingpin, si apre un varco spazio-temporale e Miles dovrà collaborare con Peter Parker, Gwen Stacy, Spider-Man Noir e con altre versioni dell'Uomo Ragno provenienti da diverse linee temporali. Il gruppo di supereroi verrà ostacolato da tutti gli storici arci-nemici di Spider-Man. Dietro questo film, si nascondono i due più fulgidi talenti del cinema americano contemporaneo, Phil Lord e Christopher Miller. Un nuovo universo dimostra le innumerevoli strade che l'animazione può intraprendere e le pressoché infinite possibilità di sperimentazione che rinnoverebbero ulteriormente uno dei reparti cinematografici più all'avanguardia nel cinema contemporaneo. A partire dal 10 Aprile, il film sarà disponibile in DVD, blu-ray, blu-ray 3D e in 4K Ultra HD.

Dallo stesso giorno, sarà disponibile anche Upgrade, film prodotto da Blumhouse e diretto da Leigh Whannell, tra i creatori di Saw e della saga di Insidious. Il film racconta la storia di Grey Trace, un meccanico vecchio stile che resta disoccupato quando le auto iniziano ad essere manovrate dall'intelligenza artificiale. Un incidente finisce per uccidere la moglie e paralizzare l'uomo. Tuttavia, la possibilità di innestare nel proprio corpo un microchip gli donerà il piacere della vendetta. Il film sarà disponibile soltanto in Blu-ray.

A completare le uscite del 10 Aprile saranno tre titoli che andranno ad allargare il catalogo Universal e che arriveranno per la prima volta in blu-ray. Si tratta di The Ring, The Ring 2 e Vanilla Sky, tre grandi cult del cinema americano. 

Anche la seconda parte del mese propone due uscite non da poco. La prima è Bumblebee, il film che ha conquistato il pubblico durante l'ultimo periodo natalizio. Prequel dell'acclamato franchise dei Transformers, Bumblebee segue la storia di un robot in fuga dal suo pianeta d'origine e che trova rifugio in una piccola città balneare della California. Charlie, alla soglia dei 18 anni e alla ricerca del suo posto nel mondo, trova Bumblebee, sfregiato dalle battaglie e pressoché inutilizzabile. Quando Charlie lo fa rivivere, capisce che si tratta di molto di più di un semplice robot. Questo E.T. del cinema contemporaneo sarà disponibile a partire dal 17 Aprile in DVD, blu-ray e 4K Ultra HD. 

Infine, in seguito all'uscita nelle sale del nuovo adattamento per il grande schermo dell'omonimo romanzo di Stephen King, Universal fa rivivere tutto il terrore del film originale del 1989. Pet Sematary sarà disponibile per la prima volta in blu-ray a partire dal 17 Aprile! Nei prossimi giorni vi aggiorneremo con ulteriori novità!