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mercoledì 26 febbraio 2020

GRAZIE A UNIVERSAL, IL PICCOLO YETI ARRIVA IN HOME-VIDEO!

di Matteo Marescalco

I creatori di Dragon Trainer, Shrek e Kung Fu Panda (in modo particolare, abbiamo già dedicato un nutrito approfondimento alla versione in DVD dell'ultimo franchise) hanno dato vita ad un altro capolavoro animato rivolto al pubblico dei più giovani. Si tratta de Il Piccolo Yeti, la storia di tre dispettosi amici (Yi, Jin e Peng) che scoprono un cucciolo di yeti sul tetto di casa. I bambini chiamano lo yeti Everest e, insieme a lui, intraprendono un'emozionante avventura per ricongiungere la magica creatura con la sua famiglia. Nel corso del viaggio più importante della loro vita, Everest aiuta Yi, Jin e Pen a scoprire il coraggio interiore che non sapevano di possedere. Durante il percorso attraverso la Cina per riportare la magica creatura a casa, Everest li aiuterà anche a scoprire le loro vere origini. 

Il nuovo film animato Dreamworks è disponibile in home-video grazie alla distribuzione di Universal Home Entertainment, che ci ha consentito di dare un'occhiata in anteprima alla versione in DVD, ricca di contenuti speciali e di approfondimenti particolarmente interessanti agli occhi degli spettatori più piccoli. Il film è un intraprendente viaggio verso scenari mozzafiato e panorami destinati soltanto ai viaggiatori più intrepidi e coraggiosi. Ovviamente, il titolo è costruito per rivolgersi ad un pubblico di bambini ma anche gli adulti troveranno materiale in grado di dare adito a profonde ed importanti riflessioni. 

I contenuti speciali dell'edizione in DVD sono ricchissimi. Diamo un'occhiata ad alcuni di loro!
Marooned e Show & Tell sono due cortometraggi che potrebbero fungere da apripista alla visione dello spettacolo principale. Le Scene Eliminate, invece, rappresentano una serie di sequenze che sono state espunte dal montaggio finale del film. La creazione di un mito, Animare il piccolo yeti e Manuale per curare il tuo yeti sono approfondimenti incentrati sulla realizzazione del film e sul racconto della vicenda narrata. Gli altri contenuti sono i seguenti: Conosciamo il cast, Il coraggio di sognare, Un tour abominevole con Chloe Bennet, Il talk box dell'Everest, In cucina con Nai Nai, Come fare...il piccolo Yeti, Impara lo yetese, Nai Nai dice e il Commento al film dei realizzatori

Non perdete l'occasione per trascorrere una bellissima serata in compagnia dei vostri figli e delle persone a cui volete bene!

Scheda tecnica
Supporto: DVD
Titolo: Il piccolo yeti
Durata: 1h 33minuti
Genere: Animazione
Produzione: USA 2019
Regia: Jill Culton
Sceneggiatura: Jill Culton
Cast: Chloe Bennet
Distribuzione: Universal Home Entertainment
Data di uscita: 11 Febbraio 2020
Formato video: 1.85:1 Anamorphic Widescreen
Audio: Dolby Digital 5.1 Italiano, Inglese, Tedesco, Turco
Sottotitoli: Italiano, Inglese, Tedesco, Turco
Contenuti Speciali: Marooned, Show & Tell, Scene Eliminate, La creazione di un mito, Animare il piccolo yeti, Manuale per curare il tuo yeti, Conosciamo il cast, Il coraggio di sognare, Un tour abominevole con Chloe Bennet, Il talk box dell'Everest, In cucina con Nai Nai, Come fare...il piccolo Yeti, Impara lo yetese, Nai Nai dice, Commento al film dei realizzatori

martedì 25 febbraio 2020

ONWARD

 di Matteo Marescalco

*recensione pubblicata per Point Blankhttps://www.pointblank.it/recensione-film/dan-scanlon/onward-oltre-la-magia

Lee Unkrich ha affermato che, sebbene i film Pixar siano assolutamente hi-tech, alla loro origine ci sono storie e personaggi sbocciati dall'immaginazione e dalla traccia di una matita sulla carta. Per dirla in altre parole, durante gli ultimi venticinque anni, la mitopoiesi messa in atto dalla casa di produzione ha utilizzato l'avanguardia tecnologica per portare in scena la più classica delle narrazioni umane: il viaggio dell'eroe alla ricerca di sé stesso. Verso l'infinito e oltre è diventato un mantra da fare proprio per spostare un po' più in là i confini dell'animazione, accompagnato a braccetto da quel Questo non è volare, questo è cadere con stile che proprio in Onward – Oltre la magia, più che in qualsiasi altro film Pixar recente, assurge a concetto chiave del racconto. È altrettanto palese, però, quanto, nel corso dell'ultimo decennio circa, l'altra grande ossessione del team sia stata quella della memoria, un baratro all'interno del quale precipitare e abbandonarsi o, viceversa, una magia a partire dalla quale creare (e vivere) un'illusione per recuperare il tempo perduto.

Dopo un prologo che sembra uscito da una fiaba notturna di M. Night Shyamalan e che contamina l'universo reale con quello soprannaturale, il racconto presenta Barley e Ian, due fratelli che, al compimento dei 16 anni del minore, ricevono in dono dal padre un bastone magico, fabbricato poco prima della sua morte. Ian è un adolescente come tanti, è insicuro e impacciato; al contrario suo, l'esuberante Barley è un vulcano di idee ed è appassionato di storie fantastiche. Quando si rendono conto che il bastone magico può riportare in vita il genitore - ma per sole 24 ore - , i due fratelli daranno vita a una lunga avventura contro il tempo per poter, finalmente, rivedere il volto del loro papà.

*continua a leggere su Point Blankhttps://www.pointblank.it/recensione-film/dan-scanlon/onward-oltre-la-magia

sabato 8 febbraio 2020

BIRDS OF PREY E LA FANTASMAGORICA RINASCITA DI HARLEY QUINN

di Matteo Marescalco

*recensione pubblicata per Point Blankhttps://www.pointblank.it/recensione-film/cathy-yan/birds-prey-e-la-fantasmagorica-rinascita-di-harley-quinn


Poco tempo fa, si discorreva sulla figura di Margot Robbie e sulla sua eterea e sognante Sharon Tate in C'era una volta a...Hollywood. Nel film di Tarantino, l'attrice prestava il proprio volto e la sua leggiadria alla costruzione di una forma d'innocenza che redimesse i ricordi e desse vita ad una realtà nuova, liberata dal marchio dell'incubo. In un certo senso, altri due iconici personaggi interpretati dalla Robbie in I, Tonya e in Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn si sono mossi sullo stesso binario. Anche Tonya Harding ed Harley Quinn hanno perseguito la ricerca di un regno incantato che risolvesse le storture del reale. La prima lo ha fatto nel biopic diretto da Craig Gillespie, attraverso l'instaurazione di un rapporto ludico con lo spettatore basato sulle tecniche del mockumentary e su frequenti rotture della quarta parete. Il secondo personaggio, invece, quello della svampita omicida, gioca uno sport totalmente diverso.


Mollata da Joker, Harley Quinn attraversa un momento buio ed è in crisi con il modello di donna che vuole incarnare. Venuto meno il fidanzamento con la nemesi di Batman, la Quinn perde anche la sua protezione e dovrà affrontare tutti i cattivi di Gotham, coalizzatisi per vendicarsi dei torti subiti. Sulle sue tracce si mette una sorta di suicide squad al femminile: un'adolescente cleptomane, un'agente di polizia costretta a subire torti quotidiani da parte dei colleghi uomini, la cantante di un night club, una misteriosa assassina armata di balestra e l'egocentrico boss Black Mask. McGuffin del racconto? Un diamante che tutti quanti vogliono stringere tra le proprie mani.


venerdì 7 febbraio 2020

GLI ANNI PIU' BELLI

di Matteo Marescalco

E' nuovamente tornato quel periodo dell'anno in cui riflettiamo sul nuovo film di Gabriele Muccino e ci troviamo a chiederci quanto il suo cinema sia più o meno autentico e, più di ogni altra cosa, quanto il suo autore creda in ciò che sta raccontando. Le risposte sono positive in entrambi i casi. Perchè se c'è una cosa che non si può rimproverare a Gabriele Muccino è proprio la fede che il regista ripone nei confronti dei personaggi che porta in scena. 

Gli anni più belli è un racconto popolare sulla generazione che ha vissuto la propria adolescenza durante gli anni '80. Giulio, Paolo e Riccardo hanno 16 anni e hanno pressochè tutta la vita davanti. Di differente estrazione sociale, i tre vivono le loro giornate parlando del futuro e godendosi il presente. Al gruppo si unisce Gemma, ragazza alquanto disinibita ma con un animo romantico. Di lei si innamora proprio Paolo, l'umanista ed il più sognatore del gruppetto. Con lo scorrere degli anni, i quattro imboccheranno strade differenti ed impareranno a provare sulla propria pelle quanto la vita possa essere malvagia e dura. Sullo sfondo, eventi quali la caduta del Muro di Berlino, l'operazione Mani Pulite, la discesa in campo di Silvio Berlusconi e l'attentato dell'11 Settembre punteggeranno il cammino storico individuale del gruppo. 

L'ultimo film di Gabriele Muccino è un'epopea popolare che tiene sempre il ritmo nonostante la notevole durata e l'utilizzo, a volte esagerato, della rottura della quarta parete da parte dei personaggi principali. Muccino non parla mai della propria giovinezza ma si identifica con i personaggi che porta in scena e con le emozioni della giovinezza. Proprio in questo consiste uno dei tratti positivi di un film che straborda ed inciampa ma non crolla mai. Da Come te nessuno mai a L'estate addosso, il regista ha confermato di saper raccontare bene l'adolescenza, a prescindere da quanto la sua descrizione aderisca al vero. Insomma, probabilmente è difficile che nella realtà si riesca a raggiungere lo stesso grado di paranoia, ipocondria e tensione nervosa dei personaggi dei film di Gabriele Muccino. Eppure, è impossibile negare che il modo in cui vengono raccontati sogni, speranze, rimpianti, riflessioni e fallimenti riesca a colpire nel segno. 

Probabilmente, la sceneggiatura non riesce mai ad intercettare le connessioni tra vicende personali e Storia e ciò intacca il carattere di grande romanzo popolare che dovrebbe essere proprio del film. Ma c'è da dire che quello che maggiormente interessa consiste nella tempesta di emozioni che i quattro si trovano a vivere durante la loro vita. Per rispondere nuovamente ai dubbi iniziali, sì, Muccino crede nei suoi film e ha la massima fede nei personaggi che racconta. Basterebbe anche soltanto questo a rendere qualsiasi racconto come un atto d'amore di ottimo livello. E poi vedere esseri umani che vivono i loro rapporti sentimentali all'aperto e lontani dagli schermi dei loro tablet consente davvero di compiere un viaggio nel tempo che, molto probabilmente, dovremmo regalarci più spesso. Anche nella realtà di tutti i giorni. 

L'HOTEL DEGLI AMORI SMARRITI

di Matteo Marescalco

Maria e Richard sono sposati da più di 25 anni ma lei lo tradisce ripetutamente con i suoi studenti. Una sera, Richard legge alcune conversazioni con uno degli amanti della moglie e le chiede spiegazioni. A nulla valgono le motivazioni che lei adduce. Richard è seriamente colpito. Maria, allora, lascia la casa e trascorre la notte in un hotel. La camera 212 si trova esattamente di fronte al suo appartamento. Da lì, può avere una visione del consorte e, allo stesso tempo, del suo matrimonio. 

La camera 212 è una sorta di deposito immaginario dell'esistenza e degli amori vissuti da Maria, centro focale dell'ultimo film di Christophe Honorè, che ha scelto una sceneggiatura non lineare per dare vita alla nottata di fantasmi e dialoghi con il passato. Chiara Mastroianni è l'assoluta protagonista del film e il fatto che sia la sua inquadratura ad aprire e a chiudere il lungometraggio ne attesta tutta la sua importanza quale motore narrativo del racconto. 

Nella camera d'hotel, Maria incontra Richard 20enne ma anche i suoi numerosissimi amanti. E non solo. Uno scontro chiarificatore avverrà anche con la maestra di musica di Richard, il suo primo amore vissuto all'età di 15 anni. Ad incrociarsi, quindi, sono le coppie ma anche le età della vita. Chissà cosa diremmo a noi stessi se dovessimo incontrarci tra una trentina d'anni. Tra luci al neon e arditi movimenti di macchina, il film non si cura di uno sviluppo lineare ma intreccia situazioni e costruisce sequenze che intrecciano artifici hollywoodiani e cinema-veritè. 

Di sicuro, lo spettatore che andrà a vedere L'hotel degli amori smarriti non lo farà credendo di trovare una sceneggiatura di ferro o una commedia brillante ma, piuttosto, un lento valzer con i fantasmi del proprio passato. Come l'amore e i sentimenti, anche questo film si evolve e abbraccia la natura espansa della vita.