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martedì 28 maggio 2019

ROCKETMAN

di Matteo Marescalco


Pochi mesi fa, usciva al cinema Bohemian Rhapsody, un film talmente ossessionato dalla riproduzione millimetrica della forma del reale da risultare addomesticato e, a tratti, persino anestetizzato. Su questo versante, Dexter Fletcher, regista di Rocketman e mano invisibile dietro Bohemian Rhapsody, sembra aver voluto dar vita ad una cesura netta nei confronti del film precedente. Tanto il biopic sui Queen effettuava un'operazione di mimetismo del reale (per evidente mancanza di carattere), utilizzando le canzoni del gruppo in modo decisamente posticcio, quanto il film su Elton John crea astrazioni visive sfruttando i motivi dell'artista per dar vita a coreografie fantasmagoriche che innestano la musica nel tessuto narrativo di Rocketman.

lunedì 20 maggio 2019

L'ANGELO DEL MALE

di Matteo Marescalco

Tory ed il marito Kyle sono una coppia che prova, in tutti i modi, ad avere un figlio. Tuttavia, senza risultato. Improvvisamente, le cose cambiano grazie all'arrivo sulla Terra di una sorta di astronave. Il mezzo extraterrestre contiene al suo interno un bambino. Tutte le ansie e le preoccupazioni della coppia scompaiono in un battibaleno. I due, come la vicenda di Superman ci ha insegnato, adottano il bimbo e lo crescono dandogli affetto ed amore. Fino all'età di 10 anni, tutto va più che bene. Con la stessa rapidità della sua venuta, però, il bambino inizia a mostrare segni di squilibrio. Qualcosa in lui non va. E se il piccolo fosse un supereroe votato al male e non al bene?
Dietro L'angelo del male si nasconde la famiglia Gunn. James, una delle menti che ha dato vita all'immane successo del Marvel Cinematic Universe ha prodotto il film e ha funzionato come "veicolo" promozionale. Il fratello Brian e il cugino Mark hanno, invece, scritto questa storia superereoistica dalle venature orrorifiche, con la speranza non tanto celata di dar vita ad un universo condiviso. Insomma, com'è lecito che fosse, le speranze attorno a questo progetto erano davvero notevoli. I supereroi spopolano al cinema (solo durante l'ultimo anno sono arrivati in sala Glass, la conclusione della trilogia di M. Night Shyamalan; Captain Marvel; Shazam e l'attesissimo Avengers: Endgame) e mai come oggi le persone sentono la necessità di identificarsi in eroi che combattono e resistono, facendo leva sulla propria capacità di resilienza. 

L'assunto tradizionale del supereroe che può contare su una superiore moralità, però, in questo caso viene totalmente ribaltato. Il piccolo angelo del male di Brightburn, infatti, somiglia piuttosto ad una divinità talmente superiore ed imperscrutabile da essere disinteressato alle vicende umane, indegne di compassione. Probabilmente, l'aspetto più riuscito del film risiede nella costruzione di un'atmosfera tra il vintage ed il rarefatto. Più volte, giungono alla memoria alcuni frame di The VVitch di Robert Eggers, con cui L'angelo del male condivide una sorta di mood. Tuttavia, il risultato ha deluso complessivamente le elevate aspettative. Perchè, a parte una certa atmosfera, nulla nella costruzione degli spazi riesce a creare suspense e paura. Nè, tantomeno, la sceneggiatura dà una mano delineando personaggi credibili e animati da validi conflitti. 

L'evoluzione caratteriale e l'improvviso cambiamento dell'angelo del male dovrebbe inquietare ma pone soltanto interrogativi sull'assenza di motivazioni responsabili di tutto ciò. Anche i genitori e i personaggi di contorno appaiono come semplici macchiette che recitano un ruolo ben preciso. La conclusione lascia pensare all'idea di almeno un sequel. La volontà è apprezzabile ma regista e sceneggiatori devono impegnarsi di più e provare a costruire un prodotto più intrigante e attento a ciò che mette in scena.

BENVENUTI A MARWEN, LA RECENSIONE DELL'EDIZIONE HOME-VIDEO TARGATA UNIVERSAL

di Matteo Marescalco

Grazie a Universal Home Entertainment, a partire dallo scorso 8 Maggio è possibile acquistare presso tutti gli store fisici e digitali l'edizione home-video di Benvenuti a Marwen, l'ultimo film di Robert Zemeckis, disponibile in DVD e in blu-ray disc. 

Il racconto è incentrato su Mark Hogancamp, un uomo che mette in scena nel proprio prato le gesta di un suo alter ego di nome Hogie in un fittizio villaggio belga, durante la Seconda Guerra Mondiale. Hogie è un pilota americano in lotta contro i nazisti e protetto dalle donne di Marwen, che sarebbero la trasfigurazione delle donne che hanno aiutato Mark durante la sua terapia. L'uomo, infatti, è reduce da un pestaggio di natura omofoba e da una lunga ma insufficiente riabilitazione, tanto da aver perso sia la memoria sia la capacità di disegnare.  Mark elabora la tragedia fotografando le scene che crea nel giardino, con bambole di donne eleganti e action figure di soldati. Quando arriva una nuova vicina, Mark cerca di raddrizzare la propria vita e di liberarsi dalla dipendenza dagli antidolorifici. 

Senza dubbio, si tratta di un grande ritorno di Robert Zemeckis dietro la macchina da presa. Il regista di Ritorno al futuro conta su una straordinaria interpretazione di Steve Carell, perfetto nel calarsi nei panni di un uomo colpito duramente dalla vita. Ancora una volta, Zemeckis utilizza la manipolazione digitale per "modificare" i suoi attori con un sorprendente risultato che non vi riveliamo. 

Grazie a Universal, abbiamo avuto la possibilità di dare uno sguardo all'edizione in DVD del film, ricca di contenuti speciali. Scene eliminate mostra una serie di sequenze che non sono state incluse nel montaggio definitivo del film. I restanti approfondimenti spiccano per originalità e per ricchezza dei contenuti. Si tratta di I cittadini di Marwen, Un regista visionario, La costruzione di Marwen e Bambole viventi. Gli approfondimenti sviscerano gli aspetti realizzativi del film, la carriera di Robert Zemeckis e rivelano i segreti digitali che hanno consentito al film di venire alla luce. 

Per tutti gli amanti di Zemeckis, si tratta di un DVD assolutamente imperdibile!

Scheda tecnica
Supporto: DVD
Titolo: Benvenuti a Marwen
Durata: 1h 51minuti
Genere: Drammatico
Produzione: USA 2018
Regia: Robert Zemeckis
Sceneggiatura: Robert Zemeckis, Caroline Thompson
Cast: Steve Carell, Leslie Mann, Diane Kruger, Merritt Wever, Janelle Monae, Eiza Gonzalez
Distribuzione: Universal Home Entertainment
Data di uscita: 08/05/2019
Formato video: 2.39:1
Audio: Dolby Digital 5.1 Italiano, Inglese, Francese
Sottotitoli: Italiano, Inglese, Francese, Olandese, Danese, Norvegese, Finlandese, Svedese, Arabo, Hindi
Contenuti Speciali: Scene eliminate, I cittadini di Marwen, Un regista visionario, La costruzione di Marwen, Bambole viventi 

domenica 19 maggio 2019

GRAZIE A WARNER BROS, DAL 23 MAGGIO, ARRIVERA' IN HOME-VIDEO CREED II!

di Matteo Marescalco

A partire dal 23 Maggio, presso tutti gli store fisici e digitali sarà disponibile in home-video uno dei migliori film della stagione. Stiamo parlando di Creed II, sequel di Creed e della saga di Rocky, creata da Sylvester Stallone. Dopo aver conquistato la critica di tutto il mondo con il primo episodio, Creed rilancia e torna più grande di prima. 
Tra gli impegni personali e l'allenamento per il suo prossimo grande combattimento, Adonis Creed, il figlio dello scomparso campione dei pesi massimi Apollo Creed, ha la boxe nel sangue ma sta per combattere la più grande sfida della sua vita. Affrontare un avversario legato al passato della sua famiglia non fa altro che rendere più intenso il suo imminente incontro sul ring. Adonis e Rocky Balboa, l'ex rivale del padre diventato suo amico, devono confrontarsi con il loro passato condiviso, chiedendosi per cosa valga la pena combattere per poi scoprire che nulla è più importante della famiglia. 

Nel 2015, Creed è stato diretto da Ryan Coogler ed interpretato da Michal B. Jordan e Sylvester Stallone. Per il film, Stallone ha ricevuto la nomination ai Premi Oscar come Miglior Attore Non Protagonista ed il Golden Globe per la sua interpretazione. Creed II è un film intimista, un racconto su uomini che ritornano, che crescono, maturano e che si chiedono quale sia il loro posto nel mondo. L'edizione in DVD contiene un interessante contenuto speciale: The Rocky Legacy. 

L'approfondimento è dedicato alla saga di Rocky e analizza in dettaglio i 6 episodi del franchise ed il passaggio di testimone di Creed e Creed II. Nel contenuto speciale, a prendere la parola sono il regista di Creed II, Sylvester Stallone e Dolph Lundgren, una sorta di Virgilio del mondo del DVD. Per ogni appassionato, si tratta senza dubbio di un'edizione da non mancare e che sarà disponibile grazie a Warner Bros Home Entertainment a partire dal 23 Maggio!

Scheda tecnica
Supporto: DVD
Titolo: Creed II
Durata: 2h 4minuti
Genere: Drammatico
Produzione: USA 2018
Regia: Steven Caple Jr.
Sceneggiatura: Juel Taylor, Sylvester Stallone
Cast: Michael B. Jordan, Sylvester Stallone, Tessa Thompson, Wood Harris, Dolph Lundgren
Distribuzione: Warner Bros Home Entertainment
Data di uscita: 23/05/2019
Formato video: 16:9, 2.4:1
Audio: Dolby Digital 5.1 Italiano, Inglese, Francese
Sottotitoli: Francese, Olandese, Greco, Italiano, Inglese
Contenuti Speciali: The Rocky Legacy 

A MAGGIO ARRIVA IN DVD 10 GIORNI SENZA MAMMA!

di Matteo Marescalco

Tra pochi giorni sarà disponibile in home-video l'ultimo film di Alessandro Genovesi, 10 giorni senza mamma. Si tratta di una commedia brillante che racconta la storia di Carlo e Giulia, una coppia con tre figli. Lui è un papà assorbito dal lavoro, lei una mamma che si è dedicata alla famiglia rinunciando alla carriera. I figli sono Camilla, un'adolescente ribelle di 13 anni, Tito, 10 anni, furbo e scherzoso, e la piccola Bianca di 2 anni, che non parla e si prende tutto ciò che vuole. Stanca della routine, Giulia decide di partire per dieci giorni di vacanza, lasciando Carlo in un vero e proprio incubo. Tra cene da preparare, confidenze imbarazzanti, liti e appuntamenti saltati al lavoro, Carlo riesce a sopravvivere anche grazie al prezioso aiuto di una Mary Poppins molto particolare. Sarà servito questo tempo per conoscere meglio i propri figli? Alla fine, fare il mammo è poi una cosa così tremenda? 
L'edizione home-video di 10 giorni senza mamma è distribuita da Warner Bros Home Entertainment per Medusa e Colorado Film. Come abbiamo già visto in relazione ad altri film dello stesso gruppo, i Contenuti Speciali sono dedicati a Backstage, Papere e Trailer. Il primo approfondimento è incentrato sul dietro le quinte del film, con una serie di simpatiche interviste a tutti i protagonisti, tra cui Fabio De Luigi, il mattatore assoluto. Papere, invece, raggruppa tutti gli errori e le brutte figure degli attori sul set. 

Per una gradevole serata in compagnia della propria famiglia, 10 giorni senza mamma è il film italiano che potrebbe proprio fare al caso vostro!

Scheda tecnica
Supporto: DVD
Titolo: 10 giorni senza mamma
Durata: 1h 30minuti
Genere: Commedia
Produzione: Italia 2019
Regia: Alessandro Genovesi
Sceneggiatura: Alessandro Genovesi, Giovanni Bognetti
Cast: Fabio De Luigi, Valentina Lodovini, Diana Del Bufalo
Distribuzione: Warner Bros Home Entertainment
Data di uscita: 23/05/2019
Formato video: 16:9 2.35:1
Audio: Italiano 5.1 Dolby Digital
Sottotitoli: Italiano
Contenuti Speciali: Backstage, Papere, Trailer 

martedì 14 maggio 2019

JOHN WICK 3: PARABELLUM

di Matteo Marescalco

John Wick è tornato. Ed è più incazzato del solito.
Una delle più preziose saghe action del cinema americano contemporaneo è giunta al suo terzo (e migliore) episodio. Omaggi a profusione ed azione talmente adrenalinica da far impallidire qualsiasi specialista del settore. Il regista Chad Stahelski, ex stunt-man, alza la posta in gioco in questo John Wick 3: Parabellum per dare vita ad un assurdo e funambolico spettacolo pirotecnico.

Il super killer John Wick credeva di essere uscito dal giro ma l'omicidio del suo cagnolino e il furto della sua Mustang lo hanno trascinato nuovamente in un vortice di azione e violenza. Una breve pausa tra il primo ed il secondo film ha contribuito ad alimentare un nuovo senso di pace. Tuttavia, a coinvolgerlo nuovamente nel mondo della mafia russa ci pensa il boss Santino d'Antonio, che Wick uccide nel territorio dell'Hotel Continental, dando il via ad una serie di reazioni a catena che avranno pesanti conseguenze sulla sua vita. L'Hotel, infatti, è un luogo in cui, per la Legge della Loggia degli Assassini è proibito uccidere pena la morte. A causa della lunga amicizia tra i due, il direttore dell'Hotel concede a Wick un'ora di tempo prima di scomunicarlo e dargli la caccia. Inizia così Parabellum, il capitolo dal ritmo più forsennato e dal racconto maggiormente intricato e ricco di linee narrative.

John Wick, ancora interpretato da Keanu Reeves, è un cavaliere moderno che si pone interrogativi sulla sua esistenza e che cerca la sua serenità lungo un percorso costellato di difficoltà e di vuoti emotivi. Wick si nutre dei ricordi ma vorrebbe dimenticarli, è incatenato al passato ma vorrebbe trovare la sua libertà. Nonostante sia un uomo sul viale del tramonto, una sorta di oggetto desueto di proveniente da un cinema artigianale che non esiste più (se non attraverso alcune “resistenze”), l'uomo lotta, in preda all'affanno e al sudore, e puntualmente si rialza, mantenendo l'eleganza del guerriero.

Parabellum è una danza mortuaria, un gioco di luci e di ombre, una mattanza illuminata da luci al
neon che fa leva su specchi e riflessi, confermando la piega stilistica di una saga incredibilmente attenta all'estetica. La fuga di Wick passa attraverso la metropoli e un deserto metafisico in cui cercare una catarsi impossibile da raggiungere. Tutto sembra perduto ma, quando meno lo spettatore se lo aspetta, John si rialza ed è pronto a ripartire. Per una nuova e ancora più grande missione. 

mercoledì 8 maggio 2019

POKEMON: DETECTIVE PIKACHU

di Matteo Marescalco

I sogni dei nati e cresciuti durante gli anni Novanta sono, finalmente, diventati realtà grazie a Pokèmon: Detective Pikachu, l'adattamento cinematografico del franchise creato dal celebre Satoshi Tajiri. 
Tim Goodman è un giovane agente assicurativo che, quando era piccolo, sognava di diventare allenatore di Pokèmon (sì, state leggendo bene. Nel film di Rob Letterman, esseri umani e Pokèmon convivono pacificamente). Tuttavia, Tim è quanto più lontano ci possa essere da Ash, il celebre protagonista dell'anime originale. Infatti, crescendo, il ragazzo ha perso ogni velleità relativa ai mostriciattoli e ha imparato ad accontentarsi di una vita totalmente ordinaria. Ma, nella migliore tradizione spielberghiana, l'avventura bussa alla sua porta con le fattezze di un adorabile Pikachu. Il ragazzo riceve una telefonata che lo avverte della scomparsa del padre, di professione detective, in un incidente stradale. Tim lascia la piccola cittadina di campagna in cui vive e si reca a Ryme City, una sorta di Zootropolis, in cui esseri umani e Pokèmon vivono alla pari. Qui, viene raggiunto da uno stranissimo esemplare di Pikachu parlante che gli rivela alcune incredibili verità. 

Il racconto su cui è basato il film diretto da Letterman (un esperto di storie per ragazzi) è quanto mai archetipico e, a cominciare dalla situazione familiare del protagonista, attinge ai pilastri del genere: padre assente, madre deceduta, senso dell'avventura bigger than life e mistero da decifrare. Pokèmon: Detective Pikachu armonizza alla perfezione il mondo degli esseri umani e delle creature di Satoshi Tajiri grazie ad una CGI in grado di deflagrare tutta la propria fantasia visionaria liberata nei manga di partenza. Il realismo è pressochè totale e lascia lo spettatore con gli occhi sgranati dallo stupore. Ovviamente, a rubare la scena a tutti è proprio Pikachu, doppiato, in originale, da Ryan Reynolds. La creaturina elettrica dosa con saggezza battute pungenti e sagaci e riesce a far innamorare tutti con la propria dolcezza. 

Pur nell'ambito di una narrazione lineare ed elementare, Pokèmon: Detective Pikachu è in grado di dar vita ad una buona detective story in grado di catturare l'attenzione di grandi e piccini!

lunedì 6 maggio 2019

JOHN MCENROE - L'IMPERO DELLA PERFEZIONE

di Matteo Marescalco

*recensione pubblicata per Cinemonitor: https://cinemonitor.it/john-mcenroe-limpero-della-perfezione-video-essay-sul-maestro-dellinatteso/

Se è vero che fare cinema equivale a scolpire il tempo, il tennista John McEnroe è stato un grande regista di sé stesso. Lo dimostra Julien Faraut nel video-essay John McEnroe – L'impero della perfezione, distribuito in Italia da Wanted a partire dal 6 Maggio. Il film di Faraut smonta e ricostruisce idee ed intuizioni di Jean-Luc Godard, Serge Daney e Gil de Kermadec con l'obiettivo di ricomporre, tassello dopo tassello, il complesso mosaico dedicato a McEnroe. Fino a giungere al pezzo mancante, l'introvabile sublime.

Tutto inizia da una pantomima in bianco e nero. Si tratta di una serie di filmati realizzati a scopo didattico da Gil de Kermadec, sportivo e regista, votato sin dagli anni Cinquanta all'obiettivo dell'analisi dei movimenti e alla loro perfetta riproducibilità. Questi filmati, ritrovati tra gli archivi dell'Institut National du Sport, de l'Expertise e de la Performance, erano incentrati unicamente sull'insegnamento e sullo studio dei gesti atletici dei tennisti da parte di un istruttore. Ben presto, tuttavia, de Kermadec si accorge che la registrazione di una realtà costruita non è in grado di ripetere l'immediatezza del gesto e di restituire, quindi, l'unicità dello stile dei singoli tennisti. Per questo motivo, l'uomo inizia a dedicarsi alle riprese dei movimenti dei singoli atleti, volgendo la macchina da presa verso John McEnroe, il meno inquadrabile di tutti dalla gabbia di un obiettivo. E, in questo documentario, Julien Faraut ha raccontato l'ossessione nei confronti della perfezione da parte del tennista e di de Kermadec, per cui riprendere McEnroe dev'essere sembrato la svolta di una vita, il raggiungimento del segreto alla base del cinema.

È il 1984. John McEnroe è all'apice della sua carriera. Viene da un'annata in cui ha vinto quasi ogni
singolo match giocato e che lo proietta nell'Olimpo dei grandi dello sport. Il lavoro di de Kermadec restituisce ogni singolo tic del tennista, i proverbiali scatti d'ira, l'armonia e l'eleganza della sua battuta da fondo campo e, più di ogni altra cosa, la sua capacità di manipolare il tempo. A proposito di McEnroe, Bjorn Borg ha affermato: «McEnroe è il maestro dell'inatteso». Insomma, del grande segreto legato alla ripetitività e, allo stesso tempo, della casualità dello scorrere del tempo. La sua dote principale, infatti, consisteva nella straordinaria varietà dei colpi con cui affrontava i suoi avversari. Guardando il documentario, ciò che colpisce della danza tantrica del tennista consiste proprio nella magica convivenza tra rilassatezza dei movimenti ed irascibilità caratteriale. Il ralenti mostra l'armonia del gesto tecnico trovata dentro la propria imperfezione, schiudendo una verità non percepibile dall'occhio umano.  

domenica 5 maggio 2019

STANLIO & OLLIO

di Matteo Marescalco


Non c'è niente di più triste dell'ultimo commiato che giunge alla fine di un lungo e duraturo rapporto di amicizia. In fin dei conti, è proprio il rapporto umano tra i due protagonisti il cuore pulsante di Stanlio & Ollio, diretto da Jon S. Baird e scritto da Jeff Pope, lo sceneggiatore di Philomena. I volti e i corpi di Steve Coogan e di John C. Reilly hanno l'ingrato compito di caricare su di sé l'eredità di due miti dell'immaginario collettivo: Stan Laurel e Oliver Hardy, più noti, in Italia, con i nomignoli di Stanlio e Ollio. Prima di ogni altra cosa, è opportuno soffermarsi sulle interpretazioni dei due attori, le cui paralizzate smorfie di tristezza contribuiscono a rendere autentico il tono crepuscolare che pervade il film per tutta la sua durata.

Fin dall'inizio, infatti, ambientato nel 1937, anno in cui Stanlio e Ollio sono all'apice della carriera e ancora sotto contratto con Hal Roach, serpeggia un velo di malinconia, come se i fantasmi dell'invecchiamento e della stanchezza avessero iniziato ad agire anzitempo. Coogan e Reilly vivono sulla scena come un corpo solo, un po' come i due mostri sacri della comicità che impersonano, dando vita ad una particolare sinergia che vive delle reciproche inadeguatezze. Dopo il prologo ambientato negli anni '30, si vola al 1953, anno in cui Laurel e Hardy, sopra i sessant'anni e ormai lontani dalle scene, partono per un tour teatrale in Gran Bretagna con la speranza di rinverdire il loro successo e di girare un nuovo film su Robin Hood. Il pubblico delle esibizioni è tristemente esiguo ma la loro arte riesce ancora a risplendere nelle risate degli spettatori. Tuttavia, fantasmi mai sepolti e i problemi di salute di Oliver minacciano il sodalizio, conducendo all'inevitabile declino umano, fisico e professionale.