Esattamente tre anni fa, il mondo tornava a Isla Nublar, Jurassic World rilanciava un franchise e si attestava come uno dei blockbuster più consapevoli dell'evoluzione sopraggiunta nell'ontologia dell'immagine filmica tra il 1993 ed il 2015.
Il Parco si liquefaceva in un mondo senza più frontiere e confini, pienamente abituato alle biopictures dei dinosauri ed assuefatto alla pervasività tecnica. Il film di Colin Trevorrow creava l'Indominus Rex, il primo dinosauro sintetico, ma pensava, nel frattempo, a bilanciare la creazione in laboratorio con una serie di referenze all'immaginario filmico che riportavano al capostipite. L'analogico resisteva in quanto modalità di sguardo e la capacità di meravigliarsi di un bambino salvava l'umanità.
Il Parco si liquefaceva in un mondo senza più frontiere e confini, pienamente abituato alle biopictures dei dinosauri ed assuefatto alla pervasività tecnica. Il film di Colin Trevorrow creava l'Indominus Rex, il primo dinosauro sintetico, ma pensava, nel frattempo, a bilanciare la creazione in laboratorio con una serie di referenze all'immaginario filmico che riportavano al capostipite. L'analogico resisteva in quanto modalità di sguardo e la capacità di meravigliarsi di un bambino salvava l'umanità.
Questo quinto episodio della saga mantiene l'assunto di partenza e lo espande attorno all'umanità dei dinosauri ed alla mostruosità degli esseri umani. L'isola di Isla Nublar sta per essere inghiottita da un'eruzione vulcanica che la farà scomparire. Il team degli animalisti, capitanato dai personaggi di Bryce Dallas Howard e di Chris Pratt, farà di tutto pur di salvare i dinosauri dall'estinzione, provando a recuperare un esemplare per ogni specie, ponendo particolare attenzione a Blue, velociraptor particolarmente intelligente. Tuttavia, il progetto finanziato dal magnate Lockwood sembra avere molti punti oscuri agli animalisti che capiranno presto di essere stati sfruttati per fini finanziari. Nel frattempo, una nuova specie totalmente sintetica è pronta in laboratorio. Ed è più affamata e cattiva che mai.
Reduce da Sette minuti dopo la mezzanotte, J.A. Bayona tinge di venature horror il suo Jurassic World: Il Regno Distrutto, non disdegnando i toni da commedia e puntando sui physique du role dei suoi due protagonisti. L'aspetto gotico dell'ambientazione supporta la tinta da B-movie, aiutata da una narrazione ridotta ai minimi termini. Il romance e l'action movie vanno di pari passo, intrattenendo in modo elementare ma pur sempre piacevole.
Il finale apocalittico non manca di riservare sorprese e continua ad interrogarsi sull'umanità dei blockbuster e dei suoi abitanti. Cosa ci aspettare nei prossimi episodi? Un nuovo universo e, probabilmente, anche nuovi corpi.
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