Powered By Blogger

lunedì 7 maggio 2018

LORO 2

di Matteo Marescalco

Finalmente, è arrivato il momento di tirare le somme sull'ultima fatica di Paolo Sorrentino. Loro 2 arriverà nelle sale italiane a partire dal 10 Maggio e segna un salto di paradigma rispetto a Loro 1, uscito al cinema pochi giorni fa. Incentrato sulla figura dell'arrivista pugliese Sergio Morra, il film mostrava soltanto nel finale l'immagine di Silvio Berlusconi, anticipando il conflitto familiare con la moglie Veronica che poi sarebbe stato centrale in questo secondo episodio ed il rapporto tra l'ex Presidente del Consiglio e le famigerate olgettine. 

Loro vira direzione ed abbandona i toni sfacciati e dinamitardi della prima parte: dimenticate MDMA, riducete al massimo la presenza di fondoschiena femminili e di sniffate di sostanze stupefacenti. La dilatazione dei discorsi di Loro 1 trova, finalmente, un proprio centro in una sequenza particolarmente intensa di questo film: il dialogo tra Silvio e Veronica che mette a nudo la solitudine di una delle persone più famose sul volto del pianeta e ne mostra aspetti privati nascosti alla sfera pubblica. Lo stesso termine "Loro" assume un significato differente: non si tratta più di quei loro così lontani ed inarrivabili del primo episodio quanto, piuttosto, di quei loro due, Veronica e Silvio, così speciali eppure così profondamente umani e deboli. 

Il personaggio-mondo di Silvio Berlusconi viene umanizzato da Sorrentino e Contarello, che restituiscono la figura di un uomo che ha paura della morte e che, per esorcizzarla, si lascia andare ad una serie di comportamenti che non si addicono alla sua età. Ogni aspetto del mondo del Berlusconi di Sorrentino contribuisce a tratteggiare un personaggio patetico, dal tentativo di salvataggio del matrimonio ai party sfrenati. Il maggior pregio del film consiste proprio nella linearizzazione e semplificazione cui va incontro il carattere di Silvio Berlusconi, privato delle mille sfaccettature che un personaggio del genere possiede nell'immaginario comune. Tutto è chiaro, l'infantilismo, l'erotomania ed il carattere da venditore dell'ex premier sono delineati in modo netto e, a tratti, persino didascalico. 

Loro 1 e Loro 2 rientrano nel genere della farsa e della tragedia e, con tali armi, umanizzano e disinnescano un personaggio ritenuto divino, con esiti cinematografici differenti. Il linguaggio che Sorrentino sceglie è quello dei nuovi media a cui affida il compito di denudare l'estetica del ventennio berlusconiano. Il finale, poi, abbandona definitivamente il vitalismo sfrenato del primo episodio per concentrarsi sulle macerie e sulle rovine di un periodo storico e di un'umanità ormai in disfacimento.

Nessun commento:

Posta un commento