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sabato 24 marzo 2018

TOMB RAIDER

di Matteo Marescalco

*recensione pubblicata per Point Blank: http://www.pointblank.it/recensione/tomb-raider/ 

Angelina Jolie vs. Alicia Vikander.
La contrapposizione tra le due attrici equivale a quella tra la donna procace che ha indossato la canotta di Lara Croft nel 2001 e lo scricciolo che ha riportato sullo schermo l'eroina virtuale in Tomb Raider, rilancio del franchise all'epoca della digitalizzazione di massa. Il confronto è impietoso e si muove a sfavore della signora Fassbender che, fin dalla sua scelta, è stata accusata di avere ben poco di adatto, almeno sul versante fisico, per interpretare un personaggio del genere, tutto muscoli e femminilità (il suo body non è sufficientemente augmented). 

Eppure, la nostra giovane e minuscola attrice si impegna. Il suo approccio al film può essere sintetizzato dalla prima sequenza, in cui Lara Croft affronta il suo avversario su un ring e le prende di santa ragione senza tuttavia perdere l'orgoglio e la fede in ciò che fa. In questo nuovo adattamento, Lara ha rinunciato all'eredità paterna (maniero imponente nella campagna britannica e numerose aziende londinesi) scegliendo di guadagnarsi da vivere con le consegne a domicilio. Scelta che, in un certo senso, ben si accorda con l'epoca contemporanea e con l'immagine di un'eroina che non deve chiedere niente a nessuno (men che meno a un uomo) ma che sa farsi da sola. In tal senso (in virtù di un'ovvia attualizzazione), si può comprendere il motivo di un reboot della saga di Tomb Raider. Tra scorrazzate in bicicletta ed inseguimenti nel porto di Hong Kong, spingendo l'acceleratore sulla natura videoludica della messa in scena, Lara Croft si troverà coinvolta in una missione da cui «derivano grandi responsabilità». 

*continua a leggere su Point Blank: http://www.pointblank.it/recensione/tomb-raider/

6 commenti:

  1. su pointblank non si può commentare, vero?

    comunque il film intrattiene, è girato benino (la scena del naufragio è inguardabile e confusionaria, come tutti i combattimenti, o i ralenty ad ogni salto della b(u)ona Lara). Non vedo comunque il motivo di fare un reboot dopo 15 anni (sai benissimo quanto e come odi tutte queste "trovate" per resuscitare vecchi brand) e il paragone con l'originale è impietosamente a favore della più piena, più matura, più rotonda e più tutto Jolie, a mani basse.

    un capitolo evitabile...

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  2. 211 milioni di dollari in 10 giorni sono un eccellente motivo per fare remake/reboot/etc ahaha. Comunque, a breve dovrebbe uscire anche la mia recensione de Il giustiziere della notte di Eli Roth. Altro remake, magari ti incuriosice leggerne (parlo un po' anche degli scarti rispetto all'originale). Per il resto, sai che non sono contrario ad idee del genere. Un po' tutti i film, ormai, sono dei remake. Le storie sono quelle, appartengono ad un patrimonio immaginario collettivo e vengono declinate diversamente in base ad epoca e contesto culturale. Ciò che conta, almeno credo, è che ci sia un'ampiezza di offerta tale da soddisfare le varie segmentazioni di pubblico. E l'offerta (e pure ampia) c'è. Ma so anche che rimarrai fermo sulla tua posizione :P

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    1. Quello che mi chiedo io è se davvero non ci siano altre storie...se sia davvero così tanto necessario ripetersi, copiare e ricopiare...tutto qua: chiaramente ci son casi in cui il remake è meglio dell'originale, e magari ci si passa sopra (non io), però in questo caso ho visto una regia confusionaria, gli attori bravi, ma niente di che...quindi, a parte i 211 milioni, non vedo altri motivi per averlo rifatto xD

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    2. ma non penso sia meramente questione di meglio e peggio, di bello e brutto. Mi sembra più un tentativo di attualizzare storie di anni fa che, alla luce di enormi cambiamenti intervenuti nell'ambito della tecnica e della cultura di massa, possono anche assumere sfumature diverse. Da quello che ho capito, il videogame Rise of the Tomb Raider sta andando bene e una delle tendenze molto presenti nel cinema di oggi è quella del First Person Shot, praticamente i film videogiochi (Chronicle, Sucker Punch, l'ultimo molto bello Jumanji, che è tutto meno che un remake, Harcore, che estremizza il concetto e tanti altri ancora). Un esempio di evoluzione della tecnica che influenza la modalità di racconto di una storia e la sua messa in scena. Poi considerando che i film sono, prima di tutto, un'attivita economica sottoposta alle leggi del mercato (come qualsiasi altro prodotto del genere), i 211 milioni di euro non mi sembrano così secondari come elemento

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    3. Harcore è Hardcore...altrimenti sarebbe sembrato un film sul Cavaliere

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    4. "harcore" sarebbe un bel titolo per un biopic, meglio di "loro"...comunque si, meglio/peggio, bello/brutto son molto soggettive, i 211 milioni abbastanza oggettivi. Apprezzo questi reboot, più che i remake, perché almeno si mantengono i personaggi e si adattano le storie, come dici tu aggiornandole ai tempi d'oggi (tante volte snaturando il personaggio o creando sconnessioni con l'originale)...

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