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venerdì 30 marzo 2018

IL GIUSTIZIERE DELLA NOTTE

di Matteo Marescalco


Nella Chicago dei giorni nostri, Paul Kersey è un medico chirurgo da sempre dedito al suo lavoro. Conduce un'esistenza tranquilla e felice con la moglie e la figlia adolescente, calciatrice e fresca di ammissione in un college newyorkese. Le giornate di Kersey trascorrono tra impegni medici e situazioni idilliache con familiari ed amici. A fare da sfondo è una città cupa, costantemente illuminata dalle luci al neon di ambulanze e pattuglie di polizia, alle prese con numerosi crimini notturni. Ma la routine quotidiana del medico è sconvolta quando tre balordi irrompono a casa sua per fare una rapina, uccidono la moglie e feriscono gravemente la figlia, riducendola in fin di vita. L'evento richiama in Paul Kersey il forte desiderio di vendetta e lo trasforma in un mietitore unbreakable, deciso a colmare da sé i vuoti della giustizia americana.

In corrispondenza dell'incidente scatenante, c'è un passaggio che preannuncia la trasformazione del tessuto del film ed il suo rapido scarto verso binari più congeniali al suo autore. Uno dei rapitori minaccia con un coltello a serramanico la figlia di Kersey ma viene prontamente richiamato da un suo sodale, che gli dice: «Ehi, il capo ha detto niente giochetti! Sei sordo? Metti via quell'affare». La carica gore e da torture porn del cinema di Eli Roth, rimembrante della sua indole horror, viene appena accennata e posta dietro l'angolo delle infinite tempistiche della giustizia e delle campagne pubblicitarie in favore delle armi che finiscono per influenzare il mite chirurgo, pronto ad entrare nell'ostello delle proprie perversioni.

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