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lunedì 6 marzo 2017

LA LEGGE DELLA NOTTE

di Matteo Marescalco

*recensione pubblicata per Point Blank

Nel 1998, un ragazzotto americano, mascella volitiva e fisico da quarterback, vinceva il Premio Oscar alla Miglior Sceneggiatura Originale per Will Hunting. Per Ben Affleck, la strada che lo avrebbe condotto verso il grande cinema americano era spianata. Nei successivi due lustri, tuttavia, la carriera dell'attore si sarebbe totalmente arenata nel deserto mediatico attraversato dal fratello e dal suo migliore amico in Gerry, alle prese con una relazione sentimentale trasformata dai media in un'esperienza narrativa da brandizzare.

Fin dalle prime esperienze lavorative, la vita di Ben Affleck è stata attanagliata da pericolosi Phantoms (per citare il misconosciuto film di Joe Chappelle): l'ombra del migliore amico più talentuoso, dei pettegolezzi maligni che mettono in dubbio l'autenticità del copione di Will Hunting e, allo stesso tempo, della vicenda edificante che vede protagonisti due americani dalle velleità autoriali. L'impressione è che Daredevil ed Amore estremo condannino definitivamente quel pilota della RAF che, soltanto pochi anni prima, riusciva a stento a riemergere dai gorghi voluttuosi di un oceano che lo avrebbe tenuto ostaggio per qualche settimana ma che, nel corto circuito della vita reale, gli avrebbe riservato un viscoso fondale oscuro (quasi) impossibile da risalire. (...)

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