di Matteo Marescalco
Grazie a Universal Pictures Italy abbiamo avuto l'occasione di assistere ad un footage di 12 minuti dell'atteso Ghost in the Shell. Il film di Rupert Sanders è l'adattamento del manga scritto e disegnato da Masamune Shirow nel 1989, ambientato in un Giappone futuristico dai toni cyberpunk.
Il cast della trasposizione comprende grandi nomi del cinema mondiale: Scarlett Johansson, Juliette Binoche, Micheael Pitt e Takeshi Kitano.
L'attesa nei confronti di questa trasposizione cinematografica di un prodotto cross-mediale era notevole. I 12 minuti mostrati in anteprima hanno inizio con la nascita del Maggiore Mira Killian: un corpo sintetico, un cervello ed una serie di cascate di un materiale simile a resina, che modella l'aspetto esteriore, ci immergono in un'atmosfera distopica che lavora sui residui del cinema di fantascienza del passato. Il quesito che è stato centrale, solo per citare alcuni prodotti, in Ma gli androidi sognano pecore elettriche? (e di conseguenza in Blade Runner) e in A.I. Intelligenza Artificiale, continua a rivestire un ruolo peculiare: quanto un essere sintetico del genere può essere considerato umano, capace di provare emozioni e sentimenti e di agire sulle proprie azioni? Il processo di creazione avviene in una sorta di grembo materno ad altissima tecnologia mostrato in prospettiva da un 3D che definisce e modella gli ambienti. La scienziata, interpretata da Juliette Binoche, parla della ragazza come di un caso senza precedenti: un cervello umano installato, per la prima volta, su un corpo completamente robotico.
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