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martedì 11 aprile 2017

BABY BOSS

di Matteo Marescalco

Tom McGrath, Alec Baldwin, Tobey Maguire, Steve Buscemi, Jimmy Kimmel e Lisa Kudrow sono i grandi nomi dietro Baby Boss, ultimo progetto d'animazione della Dreamworks Animation.
Tim Templeton è un bambino felice, i genitori lavorano nel reparto marketing di una grande azienda ma, nonostante gli impegni, riescono a dedicargli tanto tempo. Tim è anche dotato di una fervida immaginazione che gli consente di vivere ogni banale situazione come se fosse un'avventura ai confini della realtà. All'improvviso, però, come un fulmine a ciel sereno, la situazione muta: un fratellino modifica le gerarchie familiari, relegando Tim al secondo piano. Agli occhi di Tim, il nuovo arrivato è un piccolo boss, impegnato a monopolizzare le attenzioni dei genitori e con l'unico obiettivo di portare a termine una missione segreta. Giacca, cravatta, telefono perennemente con sé, valigetta ventiquattr'ore, baby boss, in effetti, lavora per un'azienda che si occupa di neonati, al centro della cui agenda c'è il fine di contrapporsi al calo della natalità e all'aumento vertiginoso degli animali da compagnia. I rivali, tuttavia, sono altrettanto agguerriti. 

Negli ultimi anni, il cinema di animazione si è affermato come uno dei generi più vitali, laboratorio di sperimentazione di forme e contenuti, rivolto a bambini e ad adulti in modo abbastanza indifferenziato. Se dalla Pixar o dallo Studio Ghibli è lecito aspettarsi sempre un prodotto che riesca ad alzare ulteriormente l'asticella, i dubbi su questo film della Dreamworks erano giustificati ma, alla fine della proiezione, si sono rivelati assolutamente infondati. Fin dalle prime sequenze, infatti, Baby Boss delinea una perfetta situazione di scontro tra la realtà che circonda Tim e quella prodotta dalla sua fervida immaginazione che viene oggettivata dal team dei creatori in modo accattivante e surreale. La stessa costruzione da commedia è retta da basi che non rischiano mai di cedere perché equilibrate da un versante formale perfettamente accordato. Nelle fantasticherie ad occhi aperti, gli animatori si sbizzarriscono inserendo le sequenze d'azione più adrenaliniche che, ovviamente, cozzano fortemente con i loro protagonisti, dei semplici poppanti, generando un inevitabile effetto comico che fa presa sullo spettatore. L'idea alla base della narrazione è quella che una sorta di catena di montaggio, alla nascita dei bambini, li assegna alla famiglia o al lavoro d'azienda. I dirigenti occupando una posizione delicata e, sovente, si trovano a svolgere una serie di missioni segrete.
 
Insomma, il nostro giudizio sul film è assolutamente positivo. I primi due atti sono di altissimo livello e sfociano in una conclusione che, probabilmente, perde la progressiva carica dirompente della prima parte del racconto, nel suo aderire a schemi più precisi e lineari, ma che non intacca più di tanto il risultato complessivo di Baby Boss. Dal 20 Aprile al cinema, con una speciale anteprima il 17! Da non perdere, per bambini ed adulti!

1 commento:

  1. non vedo l'ora di vederlo...
    spero che la pubblicità non abbia eccessivamente enfatizzato quanto sembri assolutamente iconico e spiritoso!

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