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giovedì 1 ottobre 2015

THE MARTIAN-SOPRAVVISSUTO

di Egidio Matinata

Un film di Ridley Scott. Con Matt Damon, Jessica Chastain, Kate Mara, Kristen Wiig, Jeff Daniels, Sean Bean, Chiwetel Ejiofor. Drammatico, fantascienza. 2015. Durata: 130 minuti.

Durante una missione su Marte, l'astronauta Mark Watney viene considerato morto dopo una forte tempesta e, per questo, abbandonato dal suo equipaggio.
Ma Watney è sopravvissuto e ora si ritrova solo sul pianeta ostile. Con scarse provviste, si ritrova a dover attingere al suo ingegno, alla sua arguzia e al suo spirito di sopravvivenza per trovare un modo per segnalare alla Terra che è vivo. A milioni di chilometri di distanza, la NASA e un team di scienziati internazionali lavorano instancabilmente per cercare di portare "il marziano" a casa, mentre i suoi compagni cercano di tracciare un'audace, se non impossibile, missione di salvataggio.

Ridley Scott torna dietro la macchina da presa portando sullo schermo la storia tratta dal romanzo di Andy Weir, ad un anno dall’uscita di Exodus: Dei e Re, confermando di non seguire una rotta ben precisa a questo punto della sua carriera (ma possiamo estendere il discorso a tutta la sua filmografia). Di certo, nel corso degli anni, Scott ha dimostrato una certa incostanza che probabilmente non ci si aspettava (soprattutto vedendo i tre film che lo avevano lanciato), passando da un genere all’altro, raccontando diversi tipi di storie ma mantenendo intatta la sua capacità tecnica e, in parte, la sua visionarietà.
The Martian è innegabilmente un buon film che ha il notevole (e inaspettato) pregio di infondere una vena ironica in tutto l’arco della narrazione (la mano di Drew Goddard c'è e si sente!), quando invece ci si aspettava un film molto più drammatico, completamente incentrato sulle sofferenze e il travaglio interiore del protagonista. Dispiace però vedere che, in fin dei conti, la cosa migliore del film sia proprio la mano del regista: la messa in scena regala sequenze e sprazzi di grande emozione.

Ma, complessivamente, The Martian si mantiene basso, concentrandosi sui personaggi e basando tutta la sua struttura su una scientificità assoluta, senza guizzi, deviazioni inaspettate o capovolgimenti di sorta (ed è giusto che sia così). In questo senso però Ridley Scott sembra essere sprecato, come se avesse sviluppato con gli anni una predisposizione alla non-autorialità, quando invece i sui esordi avevano fatto pensare il contrario. Film del calibro di Alien e Blade Runner sono ormai delle pietre miliari che ai tempi hanno cambiato la storia del cinema fantascientifico attraverso la visionarietà e la commistione di generi.
Si spera che il regista britannico prosegua la strada che aveva intrapreso con Prometheus che, nonostante le critiche sotto le quali era stato sommerso, era di gran lunga il miglior film di Scott dai tempi di Black Hawk Down (2001). Un cinema coraggioso, visionario, audace (addirittura aggressivo) che si prende dei rischi, affetto da imperfezioni ma profondamente affascinante. Che è ben altro rispetto a The Martian, ottimo cinema d’intrattenimento fatto da una mano esperta, ma che resta piatto e dimenticabile.

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