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lunedì 22 ottobre 2018

HELL FEST

di Matteo Marescalco

Anche quest’anno, è arrivato il tanto atteso periodo caratterizzato dall’arrivo di mostri, spietati assassini e zucche killer. Ovviamente, stiamo parlando di Halloween, festività pagana ormai entrata stabilmente a far parte dell’immaginario collettivo europeo. Tra le proposte cinematografiche che fanno leva sul 31 Ottobre, sicuramente un ruolo principale spetta a Hell Fest.
Il film trae spunto da alcuni parchi di divertimento a tema horror realmente esistenti negli Stati Uniti e che riescono a convogliare l’attenzione di migliaia di visitatori. Ogni Halloween, tra alcoolici ed ormoni impazziti, un numero consistente di giovani si reca in festival itineranti a tema horror, in cui labirinti, giostre ed interpreti travestiti da mostri e da killer spaventano i visitatori. Ma cosa succederebbe se il parco si trasformasse davvero in incubo? E se dietro una maschera si nascondesse veramente un efferato omicida?

Da questa premessa, Hell Fest trova la sua genesi e sviluppa un saliscendi emotivo da far schizzare le arterie. Quale scusa migliore di Halloween per portare al cinema una storia del genere? In effetti, Hell Fest funziona in maniera più che dignitosa. Dopo una prima parte che punta tutto sulla presentazione dei personaggi e che rafforza il background della vicenda, tutto il blocco centrale è reso straordinario dalla ricchezza della scenografia. Ogni singola attrazione del parco, infatti, è ricostruita con attenzione certosina e particolare cura nei confronti dei dettagli. In tal modo, lo spettatore finisce per trovarsi in un incubo ad occhi aperti allo stesso modo dei diversi personaggi. La discesa gli inferi è lenta e graduale e ha il volto di un uomo con la maschera che incarna le tradizionali fattezze del personaggio tipo che ha reso famosi tanti slasher movies nel corso degli anni. 

Hell Fest alterna con sapienza jumpscares, la cui presenza è sempre ben dosata, e suspense. È sottinteso, comunque, che la principale caratteristica del film non è costituita dall’attenzione al racconto, che si sviluppa come una lenta e dilatata progressione, ma dalla ricchezza degli effetti speciali e dall’inventiva delle sempre più dinamitardi ed efferate morti. E, come se tutto ciò non bastasse per conquistare la fiducia dei fan dello slasher più crudo, ad attendere lo spettatore è anche un colpo di scena finale che getta una luce diversa sulla vicenda e crea una buona dose di ulteriore inquietudine. 

Hell Fest, in definitiva, è la dimostrazione che ogni anima dell’horror, oggi, è più viva che mai.

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