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domenica 16 dicembre 2018

IL RITORNO DI MARY POPPINS

di Matteo Marescalco

Dopo ben 54 anni, il vento dell'Est torna a soffiare su Londra. 

Siamo negli anni '30 del 1900, in piena Grande Depressione. A Casa Banks in Viale dei Ciliegi, la situazione è molto complessa. Michael è un uomo ormai adulto, lavora presso la Banca di Credito di Londra e ha da poco perso la moglie. La sorella, che ha ereditato le stesse passioni della madre, lo aiuta a badare ai tre figli, Annabel, John e Georgie che sono ormai dei giovani adulti e, da tempo, hanno abbandonato quel sense of wonder che dovrebbe caratterizzare la vita di ogni bambino. Ellen, la loro governante prova a fare di tutto per curare la casa ma la situazione è davvero ingestibile. Come se non bastasse, la Banca di Credito gestita dall'avido Mr. Wilkins avvia le procedure per il pignoramento della casa. Insomma, servirebbe proprio una ventata di magia!

Grazie a Rob Marshall, il leggendario film del 1964 torna a vivere a partire dal 20 Dicembre, rinverdendo l'ormai iconica figura della governante più famosa di tutti i tempi, Mary Poppins! Come dice Michael, la tata non è invecchiata di un giorno, è ancora pressoché perfetta da ogni punto di vista ed è pronta a cullare lo spettatore in una serie di situazioni ricalcate sul modello originale. Questo sequel/remake, infatti, non si distingue certamente per originalità ma segue pedissequamente il meccanismo del film di Robert Stevenson, inasprendo certe situazioni. 

Infatti, rispetto all'originale, Il Ritorno di Mary Poppins spinge il pedale sul realismo della
condizione della Grande Depressione, anche per creare un più forte contrappunto in relazione alle gesta della governante. Si entra ancora una volta nel mondo dell'animazione, un bagno in vasca si trasforma in un'avventura inimmaginabile e si torna persino indietro nel tempo (con un piccolo trucco). L'aria plumbea viene combattuta a furia di canzoni e di coreografie e anche tre bambini che hanno da poco perso la madre possono assaporare la magia inaspettata della vita e vivere un percorso di maturità degno di nota. La tenerezza e l'utopia plasmano il film secondo nuovi codici e hanno il merito di risvegliare, almeno per le 2 ore di durata, il bambino che abita ancora dentro ognuno di noi.

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