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domenica 30 settembre 2018

SMALLFOOT-IL MIO AMICO DELLE NEVI

di Matteo Marescalco

Secondo la mitologia greca, è Atlante, figlio di Zeus e di Climene, a tenere sulle spalle l’intera volta celeste. La leggenda palermitana di Colapesce racconta, invece, che il figlio di un pescatore, dopo essere sceso nelle profondità acquatiche e aver visto che la Sicilia si reggeva su tre colonne, una delle quali erosa e consumata dal fuoco dell’Etna, decise di restare sott’acqua e sostenerla, per evitare il crollo dell’isola.
In Smallfoot-Il mio amico delle nevi, anche lo strano mondo degli Yeti è sostenuto da due giganteschi bisonti che reggono il peso di una montagna, sede della civiltà dei leggendari mostri delle nevi. Assumendo il punto di vista degli yeti, però, i veri mostri sono gli esseri umani, che animano i loro racconti e le loro paure ancestrali. Il giovane Migo vive in un villaggio in cui ognuno svolge con attenzione il proprio ruolo: c’è chi suona il gong che consente al sole di sorgere ogni mattina, chi lavora ad un misterioso marchingegno la cui funzione è ignota e chi alimenta le teorie cospirative sulla reale esistenza degli esseri umani, ribattezzati appunto smallfoot. Migo vive casualmente l’incontro con uno di essi, Percy. Da quel momento in poi, viene allontanato dal villaggio perché Il guardiano delle pietre, una sorta di guida spirituale degli yeti, ritiene che lui stia mentendo. La scoperta del giovane bigfoot manda in subbuglio l’intera comunità. La nuova missione di Migo è dimostrare agli amici yeti che gli smallfoot esistono veramente. Ha inizio una grande missione che coinvolgerà alcuni suoi amici e che metterà a dura prova tutte le sue certezze.
Scritto e diretto da Karey Kirkpatrick e prodotto da John Requa e Glen Ficarra (i produttori esecutivi sono i talentuosi Chris Miller e Phil Lord, genitori di Lego Batman e Lego Ninjago), Smallfoot-Il mio amico delle nevi è una storia esilarante e con un cast di doppiatori d’eccezione: a dare la voce ai personaggi del film sono Channing Tatum, Zendaya, LeBron James, Danny DeVito e James Corden. Il film costruisce un racconto basato sul contrasto tra preconcetti e ragione come elemento fondamentale per abbattere i luoghi comuni. La scena madre è ambientata nell’antro di una gigantesca ed iper-tecnologica caverna le cui pareti, affrescate da dipinti rupestri, raccontano il difficile rapporto tra esseri umani e yeti. Come nei film Pixar, la verità passa attraverso un dispositivo mediale (qui sono la pittura e i video realizzati da Percy a veicolare la storia che darà la scossa all’impianto narrativo).
Ma il film d’animazione non si limita soltanto al difficile rapporto tra racconti condivisi e necessità di superarli per scoprire nuove prospettive, prendendo in considerazione anche l’universo dei documentari dedicati alla natura. Lo smallfoot incontrato da Migo, infatti, è una sorta di giovane Alberto Angelo in crisi di share televisivo ed in preda ad un lancinante conflitto: realizzare fake news per riconquistare il consenso perduto o mantenere la propria integrità?
Insomma, nonostante alcuni momenti canori che potrebbero risultare indigesti agli adulti, Smallfoot-Il mio amico delle nevi è un prodotto convincente e decisamente brillante, un modo per riflettere e per trascorrere un pomeriggio in preda al divertimento intelligente. 

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