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mercoledì 12 settembre 2018

GLI INCREDIBILI 2

di Matteo Marescalco



Nel mondo reale son trascorsi ben 14 anni dal primo episodio de Gli Incredibili che, nel 2004, si affermava come uno dei tasselli fondamentali dell’universo Pixar e sdoganava come protagonisti i supereroi che, negli anni a venire, si sarebbero affermati come personaggi fondamentali dell’industria cinematografica americana. Da quel momento in poi, la Pixar ha creato diversi sequel e rare gemme come Inside Out e Coco, i supereroi hanno inflazionato ogni spazio disponibile e la CGI ha raggiunto traguardi impensabili. 

Gli Incredibili 2 ha la sua genesi nel finale del primo episodio: il Minatore dichiara guerra alla pace e alla felicità e la nostra normale famiglia di supereroi decide di intervenire, nonostante un bando statale renda fuorilegge i super. Insomma, le cose vanno male e i Parr vengono scaricati anche dal programma di protezione. Proprio quando Helen e Bob si stanno rassegnando ad una vita da fuorilegge in fuga, giunge inaspettata una succulenta proposta: il magnate Winston Deavour e la sorella Evelyn offrono una soluzione. I due propongono ai supereroi una totale copertura mediatica delle loro imprese in modo tale da influenzare in positivo la società e da riaccogliere a braccia aperte gli individui con poteri speciali. Per perorare la loro causa, i due scelgono Elastigirl come frontwoman del loro progetto e a Bob toccherà trasformarsi in casalingo. Ma non tutto ciò che luccica è oro colato e le minacce rimangono in attesa dietro l’angolo.

L’idea di rivisitare ed aggiornare un capolavoro d’animazione di 14 anni fa è stata molto coraggiosa e Brad Bird è riuscito nell’intento, rendendo Gli Incredibili 2 un film sopravvissuto a circostanze potenzialmente avverse. La solita stratificazione di linee narrative è accompagnata da una maestria assoluta nella gestione delle scene action. Gli inseguimenti al cardiopalma e le numerose gag che vedono protagonista Jack-Jack divertono e tengono incollati alla poltrona. A fare da sfondo è il “castello” ipertecnologico in cui va a vivere la famiglia Parr, un agglomerato di vetrate trasparenti e tecnologia all’ultimo grido che cozza fortemente contro smorta abitazione precedente in cui vivevano i supereroi. La nuova identità, in un certo senso, passa anche dal cambio di dimora. 

Tutto il sequel è costruito sulla base di un canovaccio ben noto, quello del primo episodio, che si presta ad una serie di detonazioni. Da un lato, alcuni supereroi vivono il proprio dono come una condanna che li rende diversi da tutti gli altri individui “normali”; dall’altro lato si situano i Parr, secondo cui una vita normale non gli farebbe esprimere la loro reale natura. Le vicende supereroistiche sono sempre accompagnate dal versante umano dei loro protagonisti. Molto probabilmente, è questo l’aspetto che distingue Gli Incredibili dai restanti e numerosissimi supereroi: è proprio l’attenzione al background umano a rendere questo ennesimo sequel una piccola gemma.

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