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domenica 9 settembre 2018

FRERES ENNEMIS

di Matteo Marescalco


“Ricordi? Abbiamo attaccato la carta da parati insieme. Allora non mi piaceva, adesso mi manca”.
 
Si tratta di una battuta pronunciata da Manuel al ritorno a casa dei genitori con cui ha un rapporto conflittuale. Il ragazzo fa parte di una comunità slava in una banlieue parigina che soffoca ogni possibilità di fuga. Le rapine e lo spaccio di droga sono all’ordine del giorno fino a quando la morte per omicidio del suo migliore amico lo spinge a rivolgersi a Driss un investigatore della narcotici cresciuto nel suo stesso ambiente ma che è riuscito a passare all’altro lato della barricata. Chi è il mandante dell’omicidio? Tra marciapiedi ed appartamenti asfissianti, si consumano le fughe ed i regolamenti di conti di Manuel. 

Con un occhio ad Heat di Michael Mann e a I padroni della notte di James Gray, le dinamiche tradizionali del genere polar sono immerse in un contesto sociale ed umano che ne arricchiscono le sfumature e le fughe emotive. Risulta, a tal proposito, impressionante il contrasto tra la mascolinità ferina e criminale di Manuel nei momenti al cardiopalma e le pause di riflessione che consentono anche allo spettatore di tirare il fiato e respirare dopo gli inseguimenti in ambienti ad alveare che opprimono ogni possibilità di futuro. Eppure, qualcosa c’è. Le atmosfere tragiche consentono al film di trovare una sua dimensione emotiva e di registrare alcuni momenti di estrema potenza.

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