*recensione pubblicata per Point Blank: https://www.pointblank.it/recensione-film/francesco-zippel/friedkin-uncut
Diversi anni dopo il film di finzione Killer Joe e un anno dopo aver presentato il documentario The Devil and The Father Amorth, William Friedkin torna nuovamente al Lido di Venezia. Questa volta non in veste di regista ma di intervistato, nel documentario Friedkin Uncut di Francesco Zippel.
Camicia scura, pantalone beige, il regista di Chicago si muove con piglio deciso nel suo appartamento, mostra alla macchina da presa quadri di Corot, preziosi disegni di Ejzenstejn e stampe giapponesi. Gesù Cristo e Adolf Hitler: sono loro i personaggi da cui Friedkin inizia il suo one-man-show, a sua detta i due più interessanti della storia dell’umanità, che si sono spinti, nel bene e nel male, oltre ogni limite possibile. Poi preparazione del set in appartamento e tazza di caffè come accompagnamento. Dopo una lunga gavetta in televisione, è il turno del cinema e del documentario The People vs. Paul Crump, che racconta la storia di un uomo salvato dalla condanna a morte. Da qui inizia il lavoro di Friedkin per il cinema (“Odio chi si considera un artista. Fare cinema è un semplice mestiere, non un'arte”). Vengono ripercorse alcune delle fasi principali della carriera del cineasta che, più di tutti, ha caratterizzato gli anni ’70 e la New Hollywood, incorniciata da Il salario della paura e Cruising e, ovviamente, spaccata da L’esorcista.
*continua a leggere su Point Blank: https://www.pointblank.it/recensione-film/francesco-zippel/friedkin-uncut
Nessun commento:
Posta un commento