Seguendo la lunga scia di live action ispirati ai classici d’animazione, un nuovo film Disney ritorna sul grande schermo. Si tratta di Dumbo, diretto in questa nuova versione dal visionario Tim Burton, regista che aveva già lavorato con la celebre casa di produzione per l’adattamento di Alice in Wonderland del 2010.
La trama vede protagonista una famiglia che vive in un circo, composta da due bambini, Milly e Joe, rimasti orfani di madre, e il loro padre (Colin Farrell) appena tornato dalla guerra. L’uomo, però, durante il conflitto è rimasto mutilato; così, non potendo più svolgere il suo precedente lavoro di addestratore di cavalli, si ritrova a dover ripiegare su mansioni più umili, in particolare la cura degli elefanti. Tra questi spicca un nuovo acquisto: Jumbo, un’elefantessa incinta il cui parto è molto vicino. Il proprietario del circo, Max Medici, personaggio a tratti cinico ma anche ingenuo e molto divertente (interpretato da Danny DeVito), punta sul futuro nuovo arrivato per attrarre un pubblico maggiore e risollevare così le sorti della sua attività. Ma quando finalmente nasce, il cucciolo presenta un “difetto” che lo rende inutilizzabile nello show: due enormi orecchie che non gli permettono nemmeno di muoversi agilmente.
Saranno Milly e Joe a scoprire che quello che per molti è soltanto un handicap da nascondere, in realtà, può rivelarsi un punto di forza, rendendo Dumbo la nuova e incredibile star del circo. I due giovani protagonisti, inoltre, conoscono bene la sofferenza che si prova a restare soli e cercano di aiutare l'elefantino a ritrovare anche la sua mamma, rivenduta ad un altro acquirente a causa della sua presunta pericolosità. Così, grazie a questa straordinaria attrazione, l’attività della famiglia Medici cattura l’attenzione dell’imprenditore Vandemere (Michael Keaton) che decide di acquistare il circo di Max insieme a tutti i suoi membri per inserirlo all’interno del suo grandioso parco dei divertimenti.
Dietro questo impero luccicante, però, si nascondono sfruttamenti, che come spesso accade non riguardano soltanto gli animali, ma si uniscono ad una mancanza di scrupoli anche nei confronti delle persone coinvolte nello spettacolo, la cui sicurezza viene messa a rischio in nome del guadagno.
Il modo in cui è narrata la storia in questo nuovo live action è in perfetto stile Disney, un racconto che emoziona e scorre veloce, impreziosito dalle bellissime scenografie che ricostruiscono il colorato mondo circense, di cui comunque non vengono ignorate le ombre. La trama non approfondisce particolarmente i personaggi, preferendo puntare soprattutto sulla tenerezza suscitata dalle commoventi vicende di Dumbo, prima oggetto di scherno da parte del pubblico e poi separato dalla sua mamma. In particolare, si insiste sulla crudeltà dell’utilizzo di animali negli spettacoli circensi, sottolineando lo sguardo impaurito e triste dell’elefantino dagli occhi blu, il cui volto viene truccato da pagliaccio per soddisfare la voglia di divertimento degli uomini.
A tal proposito, i vari momenti in cui il cucciolo, nonostante le sue paure, viene spinto a prendere parte allo spettacolo, suscitano molta compassione ed esprimono una chiara presa di posizione contro le sofferenze provocate agli animali, costretti a forzare la loro natura e, dunque, ad essere umiliati.
Tale aspetto malinconico si adatta maggiormente ad alcune delle atmosfere cupe di Burton, il quale, però, nel finale, liberatorio come ogni happy ending disneyano, decide di celebrare la bellezza della natura e della libertà con una scena che ricorda Il re leone, il cui live action arriverà anch’esso nelle sale proprio quest’anno.
Tale aspetto malinconico si adatta maggiormente ad alcune delle atmosfere cupe di Burton, il quale, però, nel finale, liberatorio come ogni happy ending disneyano, decide di celebrare la bellezza della natura e della libertà con una scena che ricorda Il re leone, il cui live action arriverà anch’esso nelle sale proprio quest’anno.
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