In occasione della 60esima edizione del Taormina Film Fest, John Turturro rivelò alla stampa e al pubblico la sua intenzione di riportare sullo schermo il personaggio di Jesus Quintana, protagonista di una sequenza di pochi minuti ne Il Grande Lebowski, cult-movie dei fratelli Coen, resa immortale dal celebre movimento della sua lingua su una palla da bowling. In realtà, come personaggio, Quintana è stato scritto da Turturro stesso una decina d'anni prima della realizzazione de Il Grande Lebowski e Jesus Rolls fornisce all'attore italoamericano la possibilità per approfondirne carattere e comportamenti, curando anche la regia del film.
Appena uscito di prigione, Jesus ritrova il suo vecchio amico Petey. Uno scontro con il parrucchiere interpretato da Jon Hamm darà ai due la possibilità di intraprendere una fuga che rappresenterà una sorta di coming-of-age fuori tempo massimo. L'incontro con Marie e con una detenuta interpretata da Susan Sarandon rappresentano istantanee di vita attraverso cui seguire le rocambolesche avventure dei due amici, personaggi-guida che ci conducono lungo la strada tortuosa di un mondo indecifrabile.
Jesus Rolls – Quintana è tornato, in realtà, è il remake de I Santissimi, film francese del 1974 che, all'epoca, diede scalpore e che rappresenta la cornice dentro la quale il vortice pop di Turturro trova la sua genesi. Si respira, infatti, l'atmosfera impressionista tipica della Nouvelle Vague: i desideri dei personaggi sono pressochè assenti, la struttura narrativa è sfilacciata, il racconto non è orientato in senso teleologico ma, piuttosto, vive di momenti abbastanza sconnessi tra loro, vissuti da personaggi che non sono mossi dall'azione quanto, piuttosto, dall'inazione.
Ad essere al centro del focus di Turturro è l'amicizia tra i due uomini e, soprattutto, il loro rapporto, la condivisione della stessa donna e dinamiche sociali quali il lecito e l'illecito, la relazione umana con la sessualità e l'immoralità. Come in un tradizionale road-movie, Jesus e Petey, loro malgrado, giungeranno alla conclusione del loro viaggio un po' diversi rispetto a prima, grazie ad una serie di incontri che richiama alla memoria Fratello, dove sei?, il pasticcio naive dei Coen che, con il nuovo film di Turturro, condivide anche la presenza di Tim Blake Nelson.
Insomma, Jesus Rolls è una riunione di vecchi amici e una mosca bianca in un panorama cinematografico sempre più dominato da film studiati a tavolino e poco inclini all'improvvisazione. Tutto ciò, ovviamente, non basta per sancirne il trionfo anzi, tutt'altro. Però, è da lodare l'ingenuità di fondo che vive durante l'ora e mezzo di film e l'autenticità del racconto messo in piedi da Turturro, in grado di strappare allo spettatore più di una risata surreale.
Appena uscito di prigione, Jesus ritrova il suo vecchio amico Petey. Uno scontro con il parrucchiere interpretato da Jon Hamm darà ai due la possibilità di intraprendere una fuga che rappresenterà una sorta di coming-of-age fuori tempo massimo. L'incontro con Marie e con una detenuta interpretata da Susan Sarandon rappresentano istantanee di vita attraverso cui seguire le rocambolesche avventure dei due amici, personaggi-guida che ci conducono lungo la strada tortuosa di un mondo indecifrabile.
Jesus Rolls – Quintana è tornato, in realtà, è il remake de I Santissimi, film francese del 1974 che, all'epoca, diede scalpore e che rappresenta la cornice dentro la quale il vortice pop di Turturro trova la sua genesi. Si respira, infatti, l'atmosfera impressionista tipica della Nouvelle Vague: i desideri dei personaggi sono pressochè assenti, la struttura narrativa è sfilacciata, il racconto non è orientato in senso teleologico ma, piuttosto, vive di momenti abbastanza sconnessi tra loro, vissuti da personaggi che non sono mossi dall'azione quanto, piuttosto, dall'inazione.
Ad essere al centro del focus di Turturro è l'amicizia tra i due uomini e, soprattutto, il loro rapporto, la condivisione della stessa donna e dinamiche sociali quali il lecito e l'illecito, la relazione umana con la sessualità e l'immoralità. Come in un tradizionale road-movie, Jesus e Petey, loro malgrado, giungeranno alla conclusione del loro viaggio un po' diversi rispetto a prima, grazie ad una serie di incontri che richiama alla memoria Fratello, dove sei?, il pasticcio naive dei Coen che, con il nuovo film di Turturro, condivide anche la presenza di Tim Blake Nelson.
Insomma, Jesus Rolls è una riunione di vecchi amici e una mosca bianca in un panorama cinematografico sempre più dominato da film studiati a tavolino e poco inclini all'improvvisazione. Tutto ciò, ovviamente, non basta per sancirne il trionfo anzi, tutt'altro. Però, è da lodare l'ingenuità di fondo che vive durante l'ora e mezzo di film e l'autenticità del racconto messo in piedi da Turturro, in grado di strappare allo spettatore più di una risata surreale.
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