John Wick è tornato. Ed è più incazzato del solito.
Una delle più preziose saghe action del cinema americano contemporaneo è giunta al suo terzo (e migliore) episodio. Omaggi a profusione ed azione talmente adrenalinica da far impallidire qualsiasi specialista del settore. Il regista Chad Stahelski, ex stunt-man, alza la posta in gioco in questo John Wick 3: Parabellum per dare vita ad un assurdo e funambolico spettacolo pirotecnico.
Il super killer John Wick credeva di essere uscito dal giro ma l'omicidio del suo cagnolino e il furto della sua Mustang lo hanno trascinato nuovamente in un vortice di azione e violenza. Una breve pausa tra il primo ed il secondo film ha contribuito ad alimentare un nuovo senso di pace. Tuttavia, a coinvolgerlo nuovamente nel mondo della mafia russa ci pensa il boss Santino d'Antonio, che Wick uccide nel territorio dell'Hotel Continental, dando il via ad una serie di reazioni a catena che avranno pesanti conseguenze sulla sua vita. L'Hotel, infatti, è un luogo in cui, per la Legge della Loggia degli Assassini è proibito uccidere pena la morte. A causa della lunga amicizia tra i due, il direttore dell'Hotel concede a Wick un'ora di tempo prima di scomunicarlo e dargli la caccia. Inizia così Parabellum, il capitolo dal ritmo più forsennato e dal racconto maggiormente intricato e ricco di linee narrative.
John Wick, ancora interpretato da Keanu Reeves, è un cavaliere moderno che si pone interrogativi sulla sua esistenza e che cerca la sua serenità lungo un percorso costellato di difficoltà e di vuoti emotivi. Wick si nutre dei ricordi ma vorrebbe dimenticarli, è incatenato al passato ma vorrebbe trovare la sua libertà. Nonostante sia un uomo sul viale del tramonto, una sorta di oggetto desueto di proveniente da un cinema artigianale che non esiste più (se non attraverso alcune “resistenze”), l'uomo lotta, in preda all'affanno e al sudore, e puntualmente si rialza, mantenendo l'eleganza del guerriero.
Parabellum è una danza mortuaria, un gioco di luci e di ombre, una mattanza illuminata da luci al
Una delle più preziose saghe action del cinema americano contemporaneo è giunta al suo terzo (e migliore) episodio. Omaggi a profusione ed azione talmente adrenalinica da far impallidire qualsiasi specialista del settore. Il regista Chad Stahelski, ex stunt-man, alza la posta in gioco in questo John Wick 3: Parabellum per dare vita ad un assurdo e funambolico spettacolo pirotecnico.
Il super killer John Wick credeva di essere uscito dal giro ma l'omicidio del suo cagnolino e il furto della sua Mustang lo hanno trascinato nuovamente in un vortice di azione e violenza. Una breve pausa tra il primo ed il secondo film ha contribuito ad alimentare un nuovo senso di pace. Tuttavia, a coinvolgerlo nuovamente nel mondo della mafia russa ci pensa il boss Santino d'Antonio, che Wick uccide nel territorio dell'Hotel Continental, dando il via ad una serie di reazioni a catena che avranno pesanti conseguenze sulla sua vita. L'Hotel, infatti, è un luogo in cui, per la Legge della Loggia degli Assassini è proibito uccidere pena la morte. A causa della lunga amicizia tra i due, il direttore dell'Hotel concede a Wick un'ora di tempo prima di scomunicarlo e dargli la caccia. Inizia così Parabellum, il capitolo dal ritmo più forsennato e dal racconto maggiormente intricato e ricco di linee narrative.
John Wick, ancora interpretato da Keanu Reeves, è un cavaliere moderno che si pone interrogativi sulla sua esistenza e che cerca la sua serenità lungo un percorso costellato di difficoltà e di vuoti emotivi. Wick si nutre dei ricordi ma vorrebbe dimenticarli, è incatenato al passato ma vorrebbe trovare la sua libertà. Nonostante sia un uomo sul viale del tramonto, una sorta di oggetto desueto di proveniente da un cinema artigianale che non esiste più (se non attraverso alcune “resistenze”), l'uomo lotta, in preda all'affanno e al sudore, e puntualmente si rialza, mantenendo l'eleganza del guerriero.
Parabellum è una danza mortuaria, un gioco di luci e di ombre, una mattanza illuminata da luci al
neon che fa leva su specchi e riflessi, confermando la piega stilistica di una saga incredibilmente attenta all'estetica. La fuga di Wick passa attraverso la metropoli e un deserto metafisico in cui cercare una catarsi impossibile da raggiungere. Tutto sembra perduto ma, quando meno lo spettatore se lo aspetta, John si rialza ed è pronto a ripartire. Per una nuova e ancora più grande missione.
Di recente, ho visto tutti i film di questo sito che mi sono piaciuti https://www.cineblog01.page/ Un sito davvero buono, usalo per guardare tutti i tuoi film preferiti senza problemi, ti dico
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