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lunedì 16 ottobre 2017

CONFERENZA STAMPA LA BATTAGLIA DEI SESSI

di Matteo Marescalco

Questa mattina, l'hotel The Westin Excelsior di Via Veneto ci ha ospitati in occasione della conferenza stampa di La battaglia dei sessi, il film con cui Jonathan Dayton e Valerie Faris tornano alla regia, cinque anni dopo Ruby Sparks.

Girato in pellicola 35mm per riprodurre i colori e la consistenza degli anni '70, La battaglia dei sessi è incentrato sulle figure di Billie Jean King, tennista californiana che si batte per ottenere, a parità di mansioni, la stessa retribuzione degli uomini, e di Bobby Riggs, ex campione ormai in pensione. Riggs, maschilista convinto, decide di sfidare a tennis Billie Jean King per dimostrare, una volta per tutte, che gli uomini sono superiori alle donne per resistenza fisica e mentale e che, quindi, in tal modo, meritano una retribuzione maggiore delle donne. Il 20 Settembre 1973 scendono in campo i due campioni e va in scena una delle partite di tennis più famose della storia: la battaglia dei sessi.

Nel film, i due protagonisti, Emma Stone e Steve Carell, interpretano due campioni del tennis, Billie Jean King e Bobby Riggs. Secondo i registi: «Steve ed Emma hanno compiuto un ottimo lavoro sui personaggi. Per noi, prima di ogni cosa, era importante rappresentare il gioco del tennis. Abbiamo visionato molte partite del periodo. Ovviamente, per quanto Emma e Steve fossero bravi, non potevano mai raggiungere la stessa perfezione di un vero tennista. Abbiamo usato controfigure ma anche loro hanno dovuto visionare i match dell'epoca per riprodurre lo stile dei tennisti degli anni '70».

Sulla scelta di girare in pellicola, ha speso qualche parola Valerie Faris: «Abbiamo girato in 35mm. E' stato molto importante per noi poter ricreare la ricchezza dei colori e l'atmosfera degli anni '70. Conferire al film il giusto aspetto e la giusta sensazione era un nostro grande obiettivo. Le bobine da 11 minuti, poi, ci imponevano la necessità di una maggiore concentrazione. Abbiamo anche utilizzato obiettivi e zoom che si usavano in quegli anni, per una maggiore esigenza di realismo». In relazione al quesito sulla scelta degli attori, Jonathan Dayton ha detto: «Steve ed Emma sono subito stati la nostra prima scelta. Siamo stati molto felici di lavorare con loro. Riguardo, invece, al trattamento che abbiamo riservato a Bobby Riggs (il personaggio interpretato da Steve Carell, ndr), abbiamo voluto seguire la filosofia di Billie Jean: rispettare l'avversario. Oggi viviamo in un mondo estremamente polarizzato, tutti puntano il dito contro qualcuno e urlano contro il nemico. Noi abbiamo voluto rispettare l'avversario e non sottovalutare le sue capacità. Dopo questo match, infatti, Billie Jean e Bobby sono diventati amici».

E, ancora, sulla verosimiglianza nella rappresentazione delle partite di tennis: «Abbiamo studiato i match originali. Abbiamo utilizzato un consulente nel campo del tennis perché giochiamo a tennis da dilettanti e, ovviamente, non siamo a tal punto esperti. Diciamo che ci ha aiutati per quanto riguarda la regia, il design e le modalità di ripresa del match. Il vero allenatore di Bobby Riggs, tra l'altro, ha aiutato Carell a seguire lo stile di Bobby. Ci teniamo a precisare anche che tutte le scene che vedrete sono reali. Non ci sono immagini generate in CG».

L'aspetto interessante del film (su cui ci soffermeremo maggiormente nella recensione) riguarda il fatto che al centro de La battaglia dei sessi non vi sia unicamente lo scontro uomo/donna ma che entrino in ballo una serie di argomenti secondari in relazione allo scontro mediatico, al modo in cui la moda contribuiva a costruire le figure dei tennisti e, soprattutto, alla rappresentazione di sé. A tal proposito ha detto la Faris: «La complessità della storia ci ha completamente rapiti. Gli aspetti presenti nel film sono davvero numerosi: le vicende personali di Billie Jean, quello che lei viveva in privato, il modo in cui il suo matrimonio si stava sviluppando ed il fatto che, nonostante le problematiche private, Billie continuasse a lottare per i pari diritti delle donne. E' stato interessante intrecciare questi vari aspetti. Volevamo, inoltre, attirare anche un pubblico quanto più ampio possibile, formato non soltanto da chi ritiene che sia necessario dare alle donne pari trattamento economico. Volevamo favorire nelle persone una migliore comprensione delle questioni trattate. Quindi, diciamo che bilanciare i vari aspetti è stata la difficoltà maggiore perché noi volevamo evitare che si trattasse di un semplice film sul tennis. Ma anche che si trattasse di un semplice film su Billie Jean King. La battaglia dei sessi parla di Billie, di Bobby e del modo in cui tutte le persone riescono a trovare l'amore. Billie era costretta a vivere in una contesto che reprimeva l'omosessualità. La cultura dell'epoca l'aveva spinta a mantenere quel segreto».

La battaglia dei sessi, diretto da Jonathan Dayton e Valerie Faris, arriverà al cinema il 19 Ottobre, distribuito da 20th Century Fox.

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