Tra le atmosfere in stile Parasite e i segreti di provincia celati ne Il capitale umano, si muove la borghesia di Ivano De Matteo in Villetta con ospiti, suo ultimo lungometraggio. Il regista torna alle atmosfere a lui più congeniali. Siamo nell'Italia Settentrionale e la famiglia protagonista è la più in vista nel borgo in cui vive. L'erede della fortuna dei genitori è Diletta, una donna fragile e insicura, che impegna la propria quotidianità in cause che vedono come artefice Don Carlo, un uomo attratto dalle parrocchiane. I figli di Diletta attraversano il difficile percorso dell'adolescenza e suo marito è il tipico parvenu che deve tutto alla moglie ma che, nonostante ciò, tradisce ripetutamente. In paese tutti sanno tutto. A completare il quadro, si aggiungono un poliziotto napoletano corrotto, un medico venduto e Sonja, cameriera della famiglia altoborghese e madre di Adrian, ragazzo combattuto tra l'onestà della madre e la furbizia criminale dello zio.
Perchè il film di De Matteo ricorda Parasite? Senza dubbio, per l'intreccio che coinvolge i numerosi personaggi che nascondono oscuri segreti dietro la facciata di perbenismo. A differenza che nel titolo di Bong, però, in cui tutto è calibrato al millesimo, Villetta con ospiti offre allo spettatore la possibilità di sfuggire alle maglie del controllo totale e ai suoi personaggi di evadere da un percorso di libertà che nel film coreano sembra negato. Pur cadendo in una rappresentazione dei personaggi a tratti macchiettistica o, quanto meno, abbastanza schematica, il film lascia che l'intreccio dei loro rapporti emerga lentamente fino al drammatico finale, il cui impianto teatrale è legato al momento delle numerose rivelazioni.
Il cast di primo livello supporta la drammaturgia ben organizzata e, nel complesso, aiuta il film ad attestarsi su buoni risultati.
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