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lunedì 16 dicembre 2019

LAST CHRISTMAS

di Matteo Marescalco

Last Christmas parte, letteralmente, dalla canzone più famosa di George Michael, che fa anche da colonna sonora al film. Katarina vorrebbe fare la cantante ma arriva sempre in ritardo alle audizioni, mangia junk-food, è pressochè alcolizzata e dorme con chiunque. Per vivere, lavora come elfo in un negozio di oggettistica natalizia a Covent Garden. Odia i suoi genitori e tornare a casa è sempre un sacrificio. Finchè non incontra Tom, simpatico e premuroso, uno psicanalista dedito agli altri. Il ragazzo le starà accanto e le insegnerà nuove sfumature della vita. 

La regia di Last Christmas porta la firma di Paul Feig, specializzato nelle commedie al femminile, mentre la sceneggiatura è stata firmata da Emma Thompson, che innesta tutto il suo british humor nelle scene più riuscite e divertenti. Il film è la tradizionale storia natalizia dai toni dickensiani e dal lieto fine. La maggior parte degli attori -protagonista, in primis- si lancia in una comicità slapstick che pone al centro della scena i loro corpi, proiettati verso un twist-ending che ribalta l'intera lettura del film e che rappresenta la trasformazione del racconto in una sorta di Canto di Natale. La commedia romantica è agghindata con una serie di parabole buoniste e moraliste che, probabilmente, ne riducono la carica sarcastica ed ironica. E, nonostante quel twist un po' fuori posto ma in grado di concretizzare la canzone di Michael, tutto l'insieme scorre abbastanza bene e dà vita ad un classico natalizio da recuperare durante le imminenti vacanze.

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