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mercoledì 10 luglio 2019

SPIDER-MAN: FAR FROM HOME

di Matteo Marescalco

Far From Home ha il pesantissimo compito di chiudere la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe e di giungere dopo lo straordinario Avengers: Endgame, una polifonia di emozioni in grado di soggiogare il pubblico di tutto il mondo e di raggiungere (e superare, molto probabilmente) il record di incassi di tutti i tempi detenuto (ancora per poco) da Avatar di James Cameron. Endgame ha superato di slancio un film come Titanic, il canto del cigno del classicismo al cinema, e si avventa contro il 3D rivoluzionario di uno dei geni del cinema contemporaneo statunitense. 
Marvel poteva alzare ulteriormente la posta in gioco? Sicuramente no. Dopo la morte di Tony Stark ed il ritiro (nel passato) a vita privata di Captain America, serviva un intermezzo più leggero. E, così, è arrivato Far From Home, racconto di una gita scolastica in Europa in cui Spider-Man, il più giocoso degli Avengers, si trova ad inseguire MJ e, suo malgrado, a difendere il Vecchio Continente dagli attacchi di stranissimi nemici. In questo contrasto risiede tutto il cuore dell'operazione. "Da grandi poteri derivano grandi responsabilità". E, in questo caso, il grande potere è rappresentato dagli occhiali da sole di Tony Stark, che ha nominato Peter Parker suo erede spirituale nonchè guida dei nuovi Avengers. Ma il giovane liceale è in grado di adempiere alle sue responsabilità? O vorrebbe semplicemente vivere la sua età ed essere un adolescente come tantissimi altri?

Jon Watts innesta nel più tradizionale canovaccio dei cinecomic una provvisoria mutazione di identità. D'altronde, tutto il film ruota attorno al concetto di identità dei personaggi e persino della realtà che ci circonda. Il Marvel-movie si incrocia con la commedia adolescenziale alla John Hughes e segue tutte le traiettorie possibili. Ma l'aspetto maggiormente interessante risiede proprio nelle riflessioni sulla civiltà virtuale e sulla fiera delle illusioni messa in piedi dal Mysterio, una sorta di politico populista con l'obiettivo di fingere di fare il bene della gente, proteggendola da nemici inesistenti ma creati per l'occasione. Far From Home racconta anche quanto sia diventato difficile distinguere tra realtà ed illusioni, in un mondo in cui la finzione e la creazione di un reale simulato regnano sovrane. 

Tanta azione, tante risate e una tessitura di una serie di riflessioni molto interessanti. Spider-Man: Far From Home merita almeno una visione!

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