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martedì 23 giugno 2015

WHILE WE'RE YOUNG

di Matteo Marescalco

Noah Baumbach, delfino di Wes Anderson con cui ha collaborato alle sceneggiature di Le avventure acquatiche di Steve Zissou e di Fantastic Mr. Fox, torna alla regia con While we're young (Giovani si diventa), ritrovando Ben Stiller ed Adam Driver, dopo averli già diretti, rispettivamente, in Greenberg e nel colpo di fulmine Frances Ha.
 
Cantore di famiglie disfunzionali e di intellettualodi in piena crisi esistenziale, di uomini e donne affetti dalla sindrome di Peter Pan che non accettano l'avanzare dell'età, attento entomologo dei rapporti tra componenti della classe borghese newyorkese che demistifica e prende in giro, Baumbach si è affermato alla regia nel 2005 con Il calamaro e la balena. Sul set di Greenberg lavora con Greta Gerwig, sua attuale moglie, sulla quale costruisce ad hoc il personaggio di Frances in Frances Ha, giovane ballerina che si trova ad affrontare l'ingresso nell'età adulta, in una New York popolata da hipster figli di papà, e la delusione derivante dal fallimento delle proprie amicizie. Sulle note di Modern Love di David Bowie, Frances impara a credere nei propri sogni e a convivere con una malinconia di fondo.
 
In While we're young Baumbach ritorna alle atmosfere a lui più congeniali: protagonisti della vicenda sono Josh e Cornelia. Lui è un regista di documentari in crisi creativa, lei una produttrice. I due saranno portati a rivalutare la propria età adulta dopo aver conosciuto i nuovi vicini di casa, una coppia di ventenni innamorata della vita.
 
Dopo aver analizzato la difficoltà nell'affrontare la fine dell'adolescenza, Baumbach si spinge più avanti e si concentra sulla presa di coscienza di due quarantenni sull'avanzare dell'età e sull'impossibilità di sentirsi giovani.
Il centro d'osservazione si sposta ulteriormente e si colloca in una zona liminale, quella che intercorre tra giovani e adulti, con tutte le differenze di sorta tra i due gruppi.
I giovani, più liberi e svegli, orientati verso un recupero del passato effettuato rispolverando vinili e vhs, rappresentanti di una generazione che ruba e demistifica per creare. E gli adulti dallo sguardo nostalgico, gettati in un mondo tecnologico che non comprendono sufficientemente e che li allontana nei rapporti interpersonali. Schiacciati dai giudizi e dalle aspettative dei padri e dalla spinta sempre più opprimente dei giovani che scalpitano per prendere il loro posto, i due quarantenni di Baumbach si interrogano sulla vita e sulla loro crisi di mezza età.

Oltre a mostrare tutte le idiosincrasie di questo rapporto tra due generazioni diverse, il regista costruisce un'interessante riflessione sul dualismo tra cinema di finzione e cinema del reale. Stiller è un autore di documentari e pretende di raggiungere la verità assoluta senza che essa venga intaccata da innesti finzionali. Driver, invece, mira alla creazione di una storia che venga narrativizzata da una serie di apporti soggettivi e "costruiti". Su questo versante si scontrano le idee delle due generazioni fino alle considerazioni finali sul mezzo filmico.

Si ride in While we're young. L'ironia abbonda ma è permeata di una nostalgia nei confronti di un tempo che non esiste più e che può soltanto essere evocato in modo, tuttavia, artificioso.
Baumbach sembra dire alla sua età (e a se stesso), cui guarda con dolcezza, che non esiste nulla di più naturale che compiere il proprio percorso senza guardare indietro e accettare l'inevitabile scorrere del tempo evitando di demonizzare i più giovani che, un giorno, si troveranno ad affrontare esattamente le stesse paure della generazione precedente.

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