*recensione pubblicata per The Huffington Post Italia: http://www.huffingtonpost.it/la-festa-dei-millennials/i-tonya-trionfo-e-caduta-di-unex-pattrinatrice-artistica_a_23261611/
Jorge Luis Borges ha definito Quarto Potere di Orson Welles “un labirinto senza centro”. I, Tonya di Craig Gillespie non è, di certo, il nuovo Quarto Potere ma presenta una struttura prismatica di interessante fattura, in grado di shakerare nel modo più brillante possibile un mix di generi che lo rendono un frullato variegato e dai sapori contrastanti. Al quarto giorno di kermesse, la Festa del Cinema di Roma ha già visto i film che, molto probabilmente, concorreranno alla prossima edizione dei Premi Oscar: Jake Gyllenhall per Stronger e Steve Carell per Last Flag Flying sono particolarmente quotati per la vittoria finale come Attore Protagonista e Non.
I, Tonya, d’altronde, si inserisce di prepotenza nella corsa all’Oscar grazie alla magistrale performance di Margot Robbie nel ruolo di Tonya Harding, pattinatrice americana di fama mondiale che, nel 1994, insieme al marito Jeff Gillooly, pagò un uomo per aggredire la sua rivale Nancy Kerrigan ed eliminare, in tal modo, la concorrente dalle competizioni ufficiali. Il film inizia come un mockumentary girato da una sorta di Wes Anderson sotto acidi con interviste agli attori che interpretano i personaggi reali, per poi evolversi ed abbracciare diversi generi.
*continua a leggere su The Huffington Post Italia: http://www.huffingtonpost.it/la-festa-dei-millennials/i-tonya-trionfo-e-caduta-di-unex-pattrinatrice-artistica_a_23261611/
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