*recensione pubblicata su Point Blank: http://www.pointblank.it/recensione//lora-piu-buia/
Movimenti rozzi ai limiti della goffaggine, Hamburg in feltro, sigaro e panciotto. Indubbiamente, Winston Churchill è stata una delle figure preminenti nella storia dell'iconografia europea del Novecento. Caratteri che, con l'ausilio dei continui mumble mumble e di una voce profonda ed aggressiva che graffia i timpani, hanno inevitabilmente attirato l'attenzione di un attore consumato e spesso sottovalutato come Gary Oldman, chiamato a (ri)portare in vita le vicende del primo ministro del Regno Unito nel Maggio 1940, l'ora più buia che il popolo inglese dovette affrontare in vista di una riscossa che avrebbe poi provocato la disfatta dei regimi totalitari.
Joe Wright pone il suo stile gonfio di classicità al servizio di un prologo teatrale: come il pubblico a teatro, lo spettatore cinematografico assiste allo schiudersi delle tende della privacy sulla vita di Churchill, accecato dalla luce di Londra, in preda ad un'abbondante colazione e a tessere la tela di innumerevoli trame diplomatiche. E noi, con il favore di una luce di caravaggesca memoria, perquisiamo gli oscuri anfratti percorsi dal primo ministro, il dedalo di uffici sotterranei, osserviamo i processi in Parlamento animati da drammi e sotterfugi e compiamo in metropolitana un viaggio verso Buckingham Palace con lo stesso stupore causato dalla vista di Churchill in mezzo ai pendolari.
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Joe Wright pone il suo stile gonfio di classicità al servizio di un prologo teatrale: come il pubblico a teatro, lo spettatore cinematografico assiste allo schiudersi delle tende della privacy sulla vita di Churchill, accecato dalla luce di Londra, in preda ad un'abbondante colazione e a tessere la tela di innumerevoli trame diplomatiche. E noi, con il favore di una luce di caravaggesca memoria, perquisiamo gli oscuri anfratti percorsi dal primo ministro, il dedalo di uffici sotterranei, osserviamo i processi in Parlamento animati da drammi e sotterfugi e compiamo in metropolitana un viaggio verso Buckingham Palace con lo stesso stupore causato dalla vista di Churchill in mezzo ai pendolari.
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