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giovedì 3 luglio 2014

LA JALOUSIE

*tratto da: http://onironautaidiosincratico.blogspot.it/.
Date un'occhiata all'originale: http://onironautaidiosincratico.blogspot.it/2014/07/la-jalousie-2013-di-philippe-garrel.html

Per conoscere una cinefila bisogna incontrarsi dentro una sala, se poi fa parte di una coppia di cinefili, e bisogna fare un'uscita a quattro, la sala è LA soluzione.
Alla fine non si è capito chi abbia scelto il film, ma soprattutto PERCHÈ; ma, visto che l'abbiamo visto, io ho costretto tutti a recensirlo.

Prima delle risposte, una brevissima, sintetica e minuscola presentazione di ognuno:
Erica: 21, donna, studentessa, patate
Graziana: 18, donna, studentessa, pizza
Matteo: 20, uomo, studente, pomodorini&salegrosso
Pietro: 25, uomo, studenteincercadilavoropartime, pizza con kebab


1.riassumi la trama in massimo 89 parole.
E - il film racconta di un tizio e varie figure femminili come moglie, figlia, sorella fidanzata e altre ragazze flirteggianti.
G - il film, di tipico impianto francese, racconta la storia di un giovane e delle sue relazioni sentimentali che lo porteranno alla distruzione fisica e mentale. Parallelamente si intreccia la vicenda della sorella (che non ho capito) che sembra esprimere solitudine e abbandono
M - ci sta un tizio che fa un po' il piacione, sta con una, ha un figlio, poi va con un'altra, poi con un'altra ancora...ma è sempre afflitto
P - lui fa una figlia con lei, la lascia, sta con l'altra, ma l'altra sta con tanti altri, e anche lui si dà da fare, seppur l'ami "definitivamente"

2.l'amore e la fiducia secondo il regista?
E - l'amore temporaneo, volatile e a convenienza? La fiducia non saprei...
G - il film non parla di un amore vero ma di tante storielle superficiali e inutili, forse questo era lo scopo del regista, la fiducia invece si vede nei rapporti familiari come quello tra padre-figlia, madre-figlia, sorella-fratello
M - non esistono. Chissà cos'è successo al povero Garrel
P - la fiducia fa parte dell'amore, e ne è parte integrante, ma non troppo: per amare non bisogna dirlo solo a parole, ma bisogna dimostrarlo coi fatti, le belle parole son belle, ma poco utili, i fatti contan molto di più

3.questo è il film del non-mostrato, serve alla narrazione o la compromette?
E - credo sia un tipo di narrazione come un altro, magari un po' più criptico e difficile da seguire, ma non disturba troppo (tranne il finale, ma vabbè)
G - serve alla narrazione ma non mi chiedere perché, come ho detto prima è la classica storiella francese, mi ricorda vagamente (ma mooooolto) lo stile dei Dardenne per le scene essenziali, tagliate e anche per i momenti di silenzio
M - il non mostrato? Cazzo, l'ellissi narrativa non è mai stata utile come in questo caso...Ve lo immaginate un film del genere della durata di tre ore???? Tagliare è stata la mossa più saggia del regista
P - il non-mostrato è l'unica cosa che mi è piaciuta...la capacità di comunicare qualcosa senza per forza farcelo vedere, facendolo solo intuire. Forse il regista voleva fare la stessa cosa con la storia, la trama e le caratterizzazioni dei personaggi, ma non vi è riuscito

4.la morte del padre che senso ha in tutta la pellicola?
E - boh, lì per lì io non l'ho recepito troppo il peso...ripensandoci dopo forse vorrebbe essere la causa del comportamento del protagonista.
G - forse l’importanza che da il regista al ruolo paterno? o alla famiglia in sé? Il figlio era molto legato al padre ma per lui è stato anche il suo punto di riferimento dal punto di vista professionale. Riprende in parte momenti stessi del regista, il padre infatti di Philippe Garrel era Maurice Garrel, un grande attore...
M - ha tolto a garrelino punti di riferimento...e lui cazzeggia per tutto il tempo. Non sa far altro
P - nessuno, si spera fino alla fine che abbia un qualsiasi significato, anche minimo, ma non ce l'ha, seppur ci viene ripetuta una decina di volte durante tutto il film

5.bianco e nero, utile o dannoso?
E - in questo caso utile: contribuisce a dare al film un'aria più deprimente e senza senso
G - utile, il film senza il bianco e nero sarebbe stato una grande schifezza

M - utile. E' molto francese, molto radical chic, fa figo girare un film del genere in bianco e nero
P - nè l'uno nè l'altro...non ha molto senso...forse solo nella scena con la madre, e la cena arancione, ha un briciolo di significato la scelta registica, per il resto fa molto "cinemà d'essai" e basta

6.il finale...
E - io non l'ho capito com'è finito. Se proprio volete vederlo fatelo, magari con degli amici per sdrammatizzare. Punto positivo: dura poco! (soprattutto rispetto ai mattoni da 2-3 ore che si vedono ultimamente).
G - come vi ho detto NON HO VISTO E CAPITO IL FINALE
M - ha provato ad uccidersi. Non ce l'ha fatta. Ma il film, alla fine, è morto
P - violento! giusto perché ti viene voglia di uccidere chiunque ti capiti a tiro nei 20 minuti successivi alla visione del film, che sia la tua ragazza, un tuo amico, o il parcheggiatore abusivo che trovi in giacca e cravatta di fronte al cinema, con tanto di cartellino di autorizzazione